La notte tra il 25 e il 26 dicembre, l’eruzione dell’Etna ha scatenato un violento sciame sismico che ha colpito numerosi comuni del Catanese. l’epicentro si troverebbe tra le zone di Zafferana Etnea, Aci Catena e Acireale e, a causa dei numerosi danni, si contano ad oggi più di trecentocinquanta sfollati.
L’Etna, il vulcano attivo più grande d’Europa, è da decenni meta di turismo. Le sue continue eruzioni inoltre, fino ad ora, non avevano mai causato danni tanto gravi. L’ultima eruzione seguita da una scossa di terremoto si riscontrò infatti all’inizio degli anni Ottanta.
Eruzione Etna: stato d’emergenza, le scosse del 26 dicembre e l’attività del vulcano
Negli ultimi giorni, invece, si continuano a registrare continue scosse di terremoto, anche se meno violente rispetto a quella del 26 dicembre. I vulcanologi hanno messo sotto controllo le anomale attività dell’Etna, per monitorare ogni suo movimento.
La terra ai piedi dell’Etna, intanto, continua a tremare. Alla base delle continue scosse e delle violente eruzioni ci sarebbe la possibilità che si aprano nuovi crateri, leggermente più piccoli e posizionati lungo le sue pendici.
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Eruzione Etna: stato d’emergenza, le risorse per i comuni colpiti dal sisma
Nel frattempo, giungono i primi aiuti e le prime risorse per gli sfollati. Di primaria necessità, a causa delle bassissime temperature, sono le coperte termiche, ma anche cibo e indumenti. Ad annunciare lo stato d’emergenza, il Vice Premier Luigi Di Maio, il quale assicura che presto lo stato provvederà a fornire gli aiuti necessari ai comuni colpiti dal sisma dei giorni scorsi.
Si provvederà, inoltre, a mettere in sicurezza le strutture danneggiate dallo sciame sismico. Ad aver causato il maggior numero di danni, la scossa di magnitudo 4.8, registrata intorno alle 3.20 nella notte di Santo Stefano.
Maria Iemmino Pellegrino