Data elezioni amministrative 2019 e comuni
Il 2018, sul fronte della politica, ha del tutto rimescolato le carte della politica italiana. Dopo le elezioni politiche del 4 marzo 2018 e la conseguente nascita dell’asse M5S-Lega anche gli equilibri locali potrebbero subire un decisivo cambio di rotta. D’altra parte, nonostante l’alleanza a livello nazionale, le due forze di governo saranno avversarie nella prossima tornata di elezioni amministrative.
Elezioni comunali: dove si vota?
La prossima tornata di amministrative – prevista in primavera – interesserà poco meno di 4 mila comuni. In pratica, il 50% di tutti i comuni italiani. Innanzitutto, bisogna sottolineare che si vota in 26 comuni capoluogo di provincia: Ascoli, Bari, Bergamo, Biella, Caltanissetta, Campobasso, Cesena, Cremona, Ferrara, Firenze, Foggia, Forlì, Livorno, Modena, Pavia, Perugia, Pesaro, Pescara, Potenza, Prato, Reggio Calabria, Reggio Emilia, Sassari, Urbino, Verbania, Vercelli.
Tra questi 5 sono anche capoluogo di regione: Firenze, Perugia, Potenza, Campobasso e Bari. Inoltre, al di là dei capoluoghi, saranno chiamate alle urne anche altre importanti città: Acireale, Alghero, Bassano del Grappa, Carpi, Empoli, Fano, Foligno, Giulianova, Gubbio, Nola, Sassuolo, Termoli per citarne alcune.
Elezioni comunali: come si vota?
Detto ciò, la normativa che regolerà il voto stabilisce una differenza tra comuni con più o meno di 15 mila abitanti (secondo il censimento del 2011) e, esclusivamente per la Provincia autonoma di Trento, più o meno 3 mila abitanti. Nei comuni con più di 15 mila abitanti un candidato deve ottenere la maggioranza assoluta per essere eletto sindaco al primo turno. Ciò vale per tutto il Paese tranne che in Sicilia dove basta il 40% dei voti. Se nessun candidato raggiunge la maggioranza assoluta dei voti si terrà un ballottaggio dopo due settimane.
Non è invece previsto alcun ballottaggio nei comuni con una popolazione inferiore ai 15 mila abitanti, la stragrande maggioranza di quelli interessati dalla tornata. Qui viene eletto sindaco il candidato più votato nell’unico turno previsto. In caso di parità a essere eletto è il candidato più anziano.
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