Pensioni ultima ora: blocco età pensionabile rischia di saltare?
Pensioni ultima ora: il ritardo per l’ok al decreto non ha consentito al governo di dare luogo a blocco età pensionabile. Da 1°gennaio servono 5 mesi in più
Età pensionabile, blocco ancora a rischio per tutti
Pensioni ultima ora: più passano i giorni e più si complica per il governo la partita della materia pensionistica. Tutti gli annunci da parte degli esponenti del governo esprimono soddisfazione per le misure in programma. Resta tuttavia da ultimare aspetti legislativi non di poco conto che consentiranno di trasformare in azione la volontà politica che ha portato allo stanziamento delle risorse. Nel caso delle pensioni, dopo l’approvazione della manovra, servirà approvare il decreto che stando alle parole di qualche tempo di Di Maio fa sarebbe dovuto arrivare “entro Natale o poco dopo”.
Pensioni ultima ora, 5 mesi in più per effetto dell’aspettativa di vita
La questione legata alla tempistica non è affatto di poco conto. Proviamo insieme a comprenderne le motivazioni. Oltre a Quota 100 di cui è molto parlato cioè la possibilità di andare in pensione con 62 anni e 38 anni di contributi versati c’è da considerare l’esistenza delle altre opzioni attualmente in vigore con cui è possibile accedere alla pensione. In quasi tutti i casi con la fine dell’anno è scattato il cosiddetto meccanismo legato all’aspettativa di vita. Un aumento di 5 mesi nei termini necessari per andare in pensione.
Pensioni ultima ora, cosa cambia in concreto
Concretamente dal 1° gennaio 2019 servirà più tempo per andare in pensione. Paradossalmente il contrario di quella che è l’intenzione del Governo che ora dovrà trovare un modo per correre ai ripari. I 5 mesi in più si applicano dal 1° gennaio 2019 su pensione anticipata dove si passa dai 42 anni e 10 mesi ai 43 anni e 3 mesi per gli uomini. Per le donne si va dai 41 anni e 10 mesi validi sino a fine 2018 ai 42 anni e 3 mesi.
Per la pensione di vecchiaia, raggiungibile con almeno 20 anni di contributi, si passa dai 66 anni e 7 mesi ai 67 anni. Inoltre i lavoratori precoci per andare in pensione dovranno aver versato 41 anni e 5 mesi di contributi anziché 41 anni.
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Pensioni ultima ora, le proroghe scadute
Non è tutto. Approvare un decreto entro fine anno avrebbe consentito all’esecutivo di trovare una soluzione rispetto ad altre tematiche previdenziali abbastanza spinose. Infatti al 31 dicembre 2018 sono scadute le proroghe attive per la cosiddetta Opzione Donna e Ape sociale.
A questo punto nell’attesa del decreto attuativo che dovrà fissare paletti e criteri di Quota 100, si resta in attesa di capire se entreranno in vigore norme retroattive.
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