Social card, 70 milioni di euro in meno. Due domande al Senatore Paravia.

Il posto delle cose

Social card, 70 milioni di euro in meno. Due domande al Senatore Paravia.

Grazie a un emendamento del Senatore Antonio Paravia (PDL), trenta milioni di euro destinati a finanziare le social card vengono stornati al “Fondo per la tutela dell’ambiente e la promozione dello sviluppo”, rivela oggi Il Sole 24 Ore [1].

In particolare tale somma, derivata dalle sanzioni Antitrust (originariamente fonti di finanziamento delle social cards), verrebbe accantonata per coprire con fondi statali le iniziative locali aventi come oggetto “il recupero dell’ambiente e lo sviluppo del territorio”. Lo prevede la Legge sullo sviluppo, in vigore da domani quindici agosto.

 

Una decurtazione che si va a sommare a quella di quaranta milioni di euro, operata sempre rispetto alle multe Antitrust e devoluti tramite un ulteriore emendamento a un fondo per le TV locali.

Viene da chiedersi quale ratio informi le decisioni del Governo, che con una mano offre lo strumento della “carta d’acquisto”, e dall’altro ne riduce (silenziosamente) le coperture finanziarie. Il che rischia di aggiungere benzina sul fuoco delle polemiche riguardanti il funzionamento e la diffusione della social card. Agitando così lo spettro di carte prepagate che, nonostante risultino attivate, non possono venire utilizzate all’atto del pagamento (si parla di malfunzionamento di oltre una carta su tre) [2] e lasciando più di un dubbio sulla capacità dello Stato di finanziare le oltre 800 000 tessere ancora da emettere per raggiungere l’ipotizzato bacino di utenza di 1 300 000 cittadini [3].

Domande che, riguardando la fascia sociale maggiormente colpita dalla crisi economica, non possono rimanere senza risposta. Alla luce di quanto rivelato dal Sole 24 Ore, sarebbe dunque opportuno che il Senatore Paravia affrontasse i seguenti quesiti:

1. Quale istanza motiva la richiesta di sottrarre fondi (a colpi di emendamenti) a una misura che intende fare fronte a una situazione di emergenza sociale, per favorire generiche iniziative locali di “recupero dell’ambiente” e “sviluppo del territorio”?

2. Visto che al cittadino non è assolutamente trasparente quali siano le fonti di copertura finanziaria per le social cards [4], in che modo il Governo intende fare chiarezza al riguardo e rassicurare così gli attuali e futuri beneficiari? Nel caso in esame, in che modo il Governo intende coprire il buco di settanta milioni di euro prodottosi a fronte dei due emendamenti sopra citati? Emettendo meno “carte d’acquisto” rispetto a quante originariamente previsto? Oppure siamo in presenza di fondi in esubero?

Di certo una maggiore trasparenza circa l’effettivo utilizzo dei fondi raccolti dallo Stato aiuterebbe i cittadini a rispondere da sé a quesiti che, con ogni probabilità, rimarranno irrisolti.


Note:

[1]http://www.ilsole24ore.com/art/SoleOnLine4/Italia/2009/08/trenta-milioni-euro-social-card-interventi-territorio-legge-sviluppo.shtml?uuid=3f36426e-8821-11de-873c-ca3137183d57&DocRulesView=Libero

[2] http://www.ilsalvagente.it/Sezione.jsp?idSezione=1546

[3]http://www.corriere.it/economia/09_maggio_26/Sensini_social_card_dd6d27d6-49ba-11de-8785-00144f02aabc.shtml

[4] Il sito del Governo Italiano riporta le seguenti voci: a)  somme riscosse in eccesso dagli agenti della riscossione; b)  somme conseguenti al recupero dell’aiuto di Stato; c) somme versate dalle cooperative a mutualità prevalente; d) trasferimenti dal bilancio dello Stato; e) versamenti a titolo spontaneo e solidale effettuati da chiunque, ivi inclusi in particolare le società e gli enti che operano nel comparto energetico. Si veda http://www.governo.it/governoinforma/dossier/carta_acquisti/

Di FABIO CHIUSI