La notizia di mercato è ormai nota. Luis Muriel è un giocatore della Fiorentina. Arrivato dal Siviglia in prestito con diritto di riscatto fino al termine della stagione, i toscani hanno battuto la concorrenza di molti club su di lui, fra i quali il Milan, ancora alla ricerca di un attaccante.
Giocatore dal talento cristallino e dalla classe calcistica innata ma perennemente costellato da infortuni. La domanda sorge spontanea: chi è e che cosa potrà dare Luis Muriel alla Fiorentina di Pioli?
La carriera di Luis Muriel. Dalla Colombia alla Fiorentina
Muriel inizia il sogno calcistico fra le fila delle giovanili dell’Atletico Junior, in Colombia. Il suo idolo, Ivan Renè Valenciano, giocava nel Junior e per questo è soprannominato da tutti “Valenciano“.
Esordisce come professionista nel Deportivo Cali nel 2008. In prima squadra comincia a giocare dal 2009, rimanendo in Colombia per un altro anno. Nel Deportivo segna 9 gol in 11 presenze, suscitando l’interesse di un club in particolare, che sa fiutare talenti come pochi altri. L’Udinese nel 2010 crede in lui e lo porta in Italia, la sua seconda patria per tutti gli anni trascorsi. Ma i friulani crederanno più avanti nel suo talento. La parentesi in Liga prima (al Granada) e al Lecce poi (dove si consacrerà a grande talento calcistico) lo riconducono a Udine, dove con Di Natale forma una coppia d’attacco di grande estro, capace di regalare all’Udinese risultati tanto sorprendenti quanto inaspettati (con le qualificazioni ai preliminari di Champions League per due anni di fila). In maglia bianconera sigla 15 reti in 57 presenze.
Nel 2015 Luis passa alla Sampdoria in prestito con obbligo di riscatto per 10.5 milioni di euro. Una cifra non indifferente, giustificata dal suo calcio, sorprendente, magico, intrigante alla maniera sudamericana. Il suo esordio a Genova avviene il 15 febbraio, subentrando a Joaquin Correa in un Chievo-Sampdoria concluso 2 a 1 per i padroni di casa. Nonostante la sconfitta è lui a segnare il gol della consolazione al 91‘. Alla Samp lascia il segno più che in terra friulana, segnando 21 gol in 79 presenze e facendo sognare in quel reparto offensivo, insieme a un campione del calibro di Fabio Quagliarella.
L’11 luglio 2017 passa al Siviglia firmando un contratto di 5 anni. Gli spagnoli credono moltissimo in lui, puntando a fare un decisivo salto di qualità a livello di rosa. Ma le condizioni fisiche di Muriel (fragili e precarie) non gli fanno lasciare il segno. Per lui solamente 8 le reti in 35 presenze, che suscitano l’antipatia del pubblico spagnolo.
La Fiorentina crede in lui per trovare una soluzione al rebus offensivo di quest’anno, con Simeone, Chiesa, Pjaca e Mirallas che faticano non poco in avanti. I dirigenti della Viola trovano in Muriel il profilo ideale e decidono alla prima occasione utile di portarlo a casa. Il suo è il primo acquisto di questa sessione invernale di calciomercato, nella speranza che possa lasciare definitivamente il segno, sotto la guida di Stefano Pioli.
LEGGI ANCHE: Il calvario di Samir Nasri al capolinea. Il West Ham lo abbraccia
Muriel, camaleontico attaccante pronto a ripartire dalla Fiorentina
Le sue doti tecniche e fisiche sono note a tutti. Un vero e proprio talento di cristallo, un “piccolo Ronaldo” dal talento infinito sulla carta, frenato da una prestanza atletica non ottimale, di certo non all’altezza del suo talento. Gli infortuni sono sempre stati dietro l’angolo per lui, ma il colombiano non si è mai arreso. Nemmeno ora alla vigilia del suo esordio in maglia Viola. Una nuova avventura nel segno delle sue grandi capacità e potenzialità.
Ciò che rende Luis Muriel un giocatore dalla marcia in più è senz’altro il suo pragmatismo in campo. Una capacità di cambiare posizione e ricoprire più ruoli in campo estremamente utile per l’allenatore. Il colombiano, si sa, nasce come centravanti: un attaccante ambidestro che segna, fa segnare, supera gli avversari come fossero birilli e incanta con uno stile unico, dall’inconfondibile sapore sudamericano.
Il suo camaleontico talento di spaziare in mezzo al campo viene messo in luce in particolare nel 2012, quando Guidolin lo schiera come seconda punta e all’occorrenza come trequartista. Il suo talento viene messo al servizio di Antonio Di Natale. Non certo un nome a caso, che forma col colombiano una coppia d’attacco fantastica e inarrestabile per i più. La sua abilità nel dribbling gli permette sia di segnare che di mettere gli altri in condizione di andare in rete. Questa molteplicità di ruoli ricopribili da Muriel la si vede anche in quel di Genova, dove insieme a Quagliarella & co. Luis semina il panico col suo talento. Prima, seconda punta, esterno, trequartista, al talento colombiano non importa. Ciò che conta per lui è vivere il calcio con gioia e serenità, per poter rendere al massimo. Nel segno di un inconfondibile sorriso che lo contraddistingue.
Alla Fiorentina un profilo del genere serve come il pane. In un campionato ad oggi deludente per molti attaccanti la Viola ha bisogno di un faro che illumini il suo gioco, e che premi il sacrificio di quei giocatori alla ricerca del gol. Una nuova vita per Luis Muriel, un’opportunità importante per poter lasciare il segno e consacrarsi a quel campione che tutti vorremmo vedere nel rettangolo di gioco.