Quota 100 a rischio caos
Pensioni ultima ora: prova a calmare le acque il sottosegretario Claudio Durigon. Dall’esponente dell’esecutivo arriva l’annuncio di una “task force per far fronte alle richieste” per Quota 100. Al momento il governo ha approvato la manovra con uno stanziamento di circa 4 miliardi di euro in materia previdenziale. Ora si dovrà passare alla seconda fase: l’approvazione di un decreto che servirà a stabilire e definire dettagli e modalità operative relative a Quota 100 e alle nuove norme di accesso all’età pensionabile. Confermati i due requisiti basilari di Quota 100: 62 anni di età e 38 anni di contributi.
Pensioni ultima ora, decreto per Quota 100, pensioni e reddito di cittadinanza
Si calcola, anche in base alle stime ufficiali prese in esame dall’esecutivo, che potrà essere di 350 mila persone la platea di potenziali beneficiari. Per cui sarà inevitabile per l’Inps dover far fronte a numerose richieste. Da lì è scaturita evidentemente l’esigenza comunicata dall’esponente della Lega di una vera e propria “task force”.
Inoltre, lo stesso Claudio Durigon ha annunciato che il decreto non riguarderà solo Quota 100 ma si estenderà anche a “pensioni di cittadinanza e reddito di cittadinanza”. Sui tempi c’è fiducia che possa essere approvato nella settimana tra lunedì 7 e venerdì 12 gennaio 2019.
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Pensioni ultima ora, annuncio di proroga con data retroattiva Ape social e Opzione Donna
In più Durigon ha fatto sapere che è intenzione del governo intervenire per confermare quanto annunciato nelle precedenti settimane. Il riferimento è al blocco dell’entrata in vigore – scattato in base alla normativa vigente il 1° gennaio 2019 – dell’allungamento dei termini per andare in pensione sulla base del meccanismo dell’aspettativa di vita di cui abbiamo parlato in questo nostro recente articolo. “Blocchiamo l’aspettativa di vita a 42 anni e 10 mesi per gli uomini e 41 anni e 10 mesi per le donne” ha detto Durigon all’Agi. E poi ha aggiunto che con data retroattiva, presumibilmente dal 1° gennaio 2019, sarà reintrodotta “Ape social e opzione donna”.
Infine con riferimento alle critiche della Cgil determinata dalla “misura previdenziale temporanea” il sottosegretario Durigon ha ribattuto con le seguenti parole “con il decreto diamo la possibilità a 350 mila persone di andare in pensione quest’anno e a 800 mila nel triennio: dai sindacati mi aspetto una posizione ben diversa. Diamo una prima picconata alla legge Fornero ma la Cgil sa per certo che cancellarla totalmente avrebbe avuto un costo troppo elevato. Con i governi precedenti i sindacati hanno fatto l’accordo per l’Ape social che costa 1,8 miliardi; noi mettiamo sul piatto 21 miliardi”.
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