Calcolo imposte prima casa e acquisto
Acquisto prima casa: tre parole che naturalmente rivelano gioia da parte dell’acquirente. Anche chi accende un mutuo, infatti, sa perfettamente che i soldi che verserà in ogni mese sono indirizzati verso un bene di sua proprietà. E non sono “persi” come avviene ad esempio nell’affitto. Tuttavia l’acquisto della prima casa include anche dei costi fissi e delle imposte da pagare che bisogna conoscere, anche per avere un conteggio preciso di quanto si dovrà versare per il rogito. Andiamo quindi a vedere quali sono questi costi e cosa bisogna sapere a riguardo.
Acquisto prima casa: costi variano in base al tipo di acquisto
Precisiamo innanzitutto che si può acquistare la prima casa sia tramite agenzia immobiliare, sia direttamente da un privato. Nel secondo caso si va a risparmiare una somma che, nella prima eventualità, va versata all’intermediario. Quest’ultimo infatti svolge per conto di acquirente e venditore dei compiti che, se l’acquisto è effettuato dal privato, sono a carico dei privati. Ci sono insomma dei costi da sostenere che variano in base alla modalità di acquisto e che adesso andremo a illustrare.
Acquisto prima casa da privato: cosa bisogna pagare
Quando si acquista la prima casa si può approfittare di alcune agevolazioni fiscali, che prevedono la riduzione di alcuni oneri. Chi acquista casa da un privato o da un’impresa che vende in esenzione Iva, dovrà pagare le seguenti imposte.
- Imposta di registro: 2%;
- Ipotecaria fissa: 50 euro;
- Catastale fissa: 50 euro.
Come riporta la guida dell’Agenzia delle Entrate, i costi fissi sopra riportati sono validi anche nel caso in cui l’acquisto avvenga da impresa non costruttrice o da impresa costruttrice una volta superati i 5 anni dalla ultimazione dei lavori, che non ha optato per l’assoggettamento dell’operazione Iva.
Invece, se si acquista casa da una impresa costruttrice entro 5 anni dalla ultimazione dei lavori (o oltre 5 anni, con assoggettamento a operazione Iva), si dovrà pagare l’Iva del 4%, mentre le imposte sopraccitate aumentano a 200 euro ciascuna.
Iva e imposta di registro sono dunque applicate in proporzione e le loro aliquote variano in base alle agevolazioni legate all’acquisto della prima casa. Si precisa che l’imposta di registro proporzionale non può risultare di importo inferiore a 1.000 euro. Potrebbe invece esserlo se l’imposta viene versata già sulla caparra alla registrazione del contratto preliminare.
Acquisto prima casa: altri costi e documentazione
L’imposta ipotecaria e quella catastale vengono versate dal notaio quando registra pubblicamente l’atto di compravendita. Inoltre, come ricorda Lente Pubblica, l’acquirente ha la possibilità di chiedere che l’imposta di registro sia liquidata sul prezzo dell’immobile, indipendentemente dall’ammontare effettivo del prezzo di vendita.
In caso di applicazione dell’Iva, andrà pagata anche l’imposta di bollo (230 euro). Ovviamente, nell’eventualità la casa sia acquistata tramite agenzia immobiliare, bisognerà anche versare una provvigione all’intermediario.
Un altro aspetto importante da considerare nell’acquisto della prima casa direttamente da privato riguarda la documentazione. Infatti l’acquirente dovrà chiedere al venditore alcuni documenti legati all’atto di acquisto o alla denuncia di successione. Senza dimenticare la documentazione edilizia e il certificato di abitabilità, la mappa catastale dell’immobile e la planimetria dello stesso, nonché la certificazione energetica.
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