Pensione anticipata 2019 e precoci: blocco età pensionabile in partenza
Nella bozza del decreto si legge che la nuova forma di pensione anticipata sarà introdotta in via sperimentale nel triennio 2019-20121
Blocco età pensionabile al via nel 2019
Pronti a partire sia il Reddito di cittadinanza che Quota 100. Il decreto che introduce le due misure è ancora una bozza, quindi molto potrebbe cambiare. D’altra parte, pare che non bisognerà attendere oltre la prossima settimana per la forma definitiva dell’una e dell’altra iniziativa.
Pensione anticipata, Quota 100: 62 anni e 38 di contributi
Nella bozza del decreto si legge che la nuova forma di pensionamento anticipato sarà introdotta in via sperimentale nel triennio 2019-20121 e riguarderà tutti gli iscritti alle gestioni Inps che hanno un’età anagrafica di 62 anni e almeno 38 anni di contributi. Il primo adeguamento sulla speranza di vita non avverrà prima del 2021. In teoria, la platea dei beneficiari dovrebbe essere di più o meno 315mila lavoratori, di cui circa 130mila dipendenti pubblici.
La scelta se andare o meno in pensione con quota 100 resta volontaria; d’altronde, il lavoratore dovrà scegliere se anticipare l’uscita dal lavoro prendendo un assegno meno consistente rispetto a quello che avrebbe preso aspettando di maturare i requisiti per la pensione di vecchiaia. Inoltre, la pensione con Quota 100 non è cumulabile con redditi da lavoro superiori ai 5mila euro annui fino a 67 anni.
Pensione anticipata, Quota 100: parte ad aprile
Chi ha maturato i requisiti – 62 anni d’età e 38 di contributi – entro il 2018 potranno usufruire della Quota 100 a partire da aprile 2019. Chi matura i requisiti dopo il primo gennaio 2019 deve aspettare 3 mesi in più. Diverso il discorso per i dipendenti pubblici: se maturano i requisiti entro il 31 marzo 2019 avranno diritto al pensionamento con Quota 100 a partire da luglio 2019. Se i requisiti vengono maturati da aprile in poi sarà necessario aspettare altri 6 mesi. Inoltre, i lavoratori della PA dovranno aspettare diversi anni prima di ricevere la liquidazione anche se è prevista la stipula di convenzioni con le banche per un’erogazione anticipata.
A questo punto, bisogna segnalare che si potrà andare in pensione anticipata se in possesso di 42 anni e 10 mesi di contributi – un anno in meno per le donne – a prescindere dall’età anagrafica. D’altra parte, anche se l’aumento del requisito in base alla speranza di vita di 5 mesi risulta ufficialmente bloccato, di fatto, lo “sconto” è di solo due mesi. Ciò perché nel decreto è prevista una finestra di tre mesi tra maturazione dei requisiti e decorrenza del pensionamento.