A volte per moda, a volte solo per curiosità, molti ragazzi scelgono di “truccare” il proprio motorino (50cc). Spesso, però, non sanno che le sanzioni previste sono molto salate e non si fermano solo a una semplice multa. I problemi in caso di controllo riguardano anche l’assicurazione e la situazione si aggrava se è un minore a trovarsi alla guida del mezzo elaborato.
Motorino truccato: sanzioni e fermo amministrativo
Se in seguito a un controllo da parte delle autorità competenti, un mezzo viene trovato alterato, cioè le componentistiche di fabbrica sono state sostituite con altre non a norma, si verrà multati pesantemente oltre a subire la confisca del mezzo stesso. Nello specifico, per chi viene trovato in sella a un motorino “truccato” multa compresa tra i 413 euro e i 1.656 euro (l’importo diminuisce del 30% se si paga entro 5 giorni dalla contestazione) e fermo amministrativo per 60 giorni.
D’altra parte, è prevista per chi “trucca” il motorino – suo o di qualcun altro – una multa dall’importo variabile tra 828 e 3.313 euro. Chi vende un motorino “truccato”, invece, rischia una multa ancora più salata. D’altra parte, in entrambi i casi si procede alla confisca definitiva del mezzo.
Motorino truccato: minorenni e assicurazione
Se in seguito a un controllo da parte delle autorità competenti, in sella a un motorino “truccato” viene fermato un minore a pagarne le conseguenze sono i genitori. Innanzitutto, dovranno essere loro pagare la multa prevista per chi viene trovato a guidare un motorino “truccato”. Inoltre, se le modifiche hanno alterato il mezzo tanto da rendere necessaria un’altra patente per guidarlo la sanzione arriva a 5mila euro; in tal caso, aumenta anche il periodo di fermo amministrativo che sarà di 90 giorni.
Tra l’altro, nel caso in cui, dopo un sinistro, venisse rilevata un’alterazione del mezzo, la compagnia assicurativa presso cui è assicurato potrà esercitare – se previsto nel contratto – il diritto di rivalsa. Esso consiste, in sostanza, nella possibilità per l’assicurazione di richiedere indietro i soldi dovuti per il risarcimento.