Pensioni ultima ora: Quota 100, si perde il 16%. “Quota 41 la meta”

Pubblicato il 25 Gennaio 2019 alle 06:31 Autore: Giuseppe Spadaro

Pensioni ultima ora, sottosegretario Durigon ammette: “con Quota 100 i pensionati rinunceranno ad un massimo del 16% della pensione”. Obiettivo è Quota 41.

Pensioni ultima ora Quota 100, si perde il 16%. “Quota 41 la meta”
Pensioni ultima ora: Quota 100, si perde il 16%. “Quota 41 la meta”

Quota 41 tra 3 anni


Pensioni ultima ora: dichiarazioni importanti da parte del sottosegretario al lavoro Claudio Durigon. L’esponente dell’esecutivo torna sul tema di Quota 100 e più in generale sull’approccio del governo rispetto alla materia previdenziale. Perché, fa sapere Durigon, le misure di prossima applicazione rappresentano una minima parte del programma che il Governo Conte e la maggioranza composta da MoVimento 5 Stelle e Lega ha intenzione di portare a termine. Nel frattempo è previsto nei prossimi giorni l’ok al decreto su reddito di cittadinanza e misure in materia pensionistica messo a punto dai ministeri competenti con la regia della Presidenza del Consiglio dei Ministri.

Pensioni ultima ora, Durigon: Quota 100 è una prima picconata

Innanzitutto Durigon tiene a precisare che la quota di pensione a cui i lavoratori, accedendo a Quota 100, dovranno rinunciare è minima. Ecco le parole del sottosegretario: “Abbiamo fatto uno studio con l’Inps. Su una busta paga media di pensione di 1500 euro, il non percepito per i minori anni contributivi è pari al 16% netto massimo, fino al 2% iniziale di un anno”. Circa il tema del ricambio generazionale nel mondo del lavoro e della correlazione con le misure in programma afferma: “Abbiamo dato un primo impulso positivo al mercato in uscita. Questo darà sicuramente un po’ di vigore all’entrata nel mondo del lavoro. È una prima picconata”.

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Pensioni ultima ora, Durigon: nostro obiettivo è la famosa Quota 41

Inoltre pur rilanciando il contenuto delle proposte del governo che presto diventerà legge richiama l’attenzione sull’obiettivo strategico del Governo. Si punta in maniera esplicita alla cosiddetta Quota 41, cioè la possibilità di far andare in pensione chiunque abbia raggiunto i 41 anni di contributi versati a prescindere dall’età anagrafica.

“Il nostro obiettivo – dice Durigon – è la famosa Quota 41, ma oggi sarebbe costata troppo per le casse dello Stato, visto il bacino che la stessa Legge Fornero aveva in qualche modo creato. Quindi abbiamo affrontato Quota 100 con dei paletti ben prefissati, in modo che il bacino si svuoterà di circa sei o settecento mila persone in tre anni e darà la possibilità, subito dopo questi tre anni, di valutare di fare Quota 41”.

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L'autore: Giuseppe Spadaro

Direttore Responsabile di Termometro Politico. Iscritto all'Ordine dei Giornalisti (Tessera n. 149305) Nato a Barletta, mi sono laureato in Comunicazione Politica e Sociale presso l'Università degli Studi di Milano. Da sempre interessato ai temi sociali e politici ho trasformato la mia passione per la scrittura (e la lettura) nel mio mestiere che coltivo insieme all'amore per il mare e alla musica.
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