Rimborso buoni fruttiferi a Macerata
Ancora un caso di rimborso non integrale per i buoni fruttiferi di Poste Italiane finito in giustizia. È accaduto nel maceratese, dove una donna che aveva sottoscritto dei buoni fruttiferi postali all’inizio degli anni Ottanta, più precisamente tra il 1982 e il 1984, si è vista riconoscere inizialmente da Poste Italiane un rimborso che non era quanto effettivamente le sarebbe spettato. Un rimborso praticamente dimezzato, facendo fede al solito decreto Gava-Goria del 1986 che di fatto dimezzava anche retroattivamente gli interessi sui buoni fruttiferi postali emessi a partire dal 1974. Un caso frequente, insomma, che abbiamo già trattato molte volte.
Ma a far fede sull’effettivo rimborso da applicare sono gli interessi che si trovano sul retro dei buoni. L’unico modo per farsi riconoscere quanto dovuto, ed è quanto ha fatto la signora di Macerata, è agire per vie legali.
Buoni fruttiferi Poste Italiane: rimborso integrale a Macerata
I buoni fruttiferi sottoscritti dalla signora erano tutti di piccolo taglio e della serie O. Alla scadenza dei buoni, come sopra scritto, il rimborso è stato decisamente inferiore rispetto a quanto dovuto, andando perfino al di sotto del 50%. Ciò ha costretto la signora ad agire per vie legali e ad affidarsi alla consulenza professionale dell’avvocato Emanuela Ferrarini.
L’avvocato, come riporta Il Resto del Carlino, è risalita ai precedenti legali attorno alla questione e alle sentenze giurisprudenziali già pronunciate. Le quali affermavano concordi che “in virtù del principio dell’affidamento del risparmiatore all’atto d’acquisto dei buoni, l’errore interpretativo o di applicazione della normativa sopraggiunta non poteva ripercuotersi sulla buona fede del consumatore”. In poche parole, l’errore di interpretazione più volte riconosciuto ultimamente non può riflettersi sul diritto del consumatore di riscuotere la somma che è riportata sui buoni fruttiferi. Questo perché il titolare del buono non è stato opportunamente messo in condizione “di valutare l’evoluzione peggiorativa del proprio investimento”.
Buoni fruttiferi Poste Italiane: rimborso tramite decreto ingiuntivo
Dai Tribunali alla Cassazione, di frequente la pronuncia finale si ritorce contro Poste Italiane e a favore del consumatore, che ha così la possibilità di ottenere quanto gli spetta di diritto. Tant’è che il giudice Alessandra Canullo del Tribunale di Macerata ha costretto Poste Italiane a risarcire la titolare del buono, tramite decreto ingiuntivo. La somma da corrispondere? Ben 128 mila euro. E anche in tempi rapidi, vista la natura esecutiva dell’ingiunzione. Poste potrebbe fare a sua volta ricorso, ma per l’avvocato Ferrarini sarebbe inutile, visti i precedenti a sfavore del Gruppo.
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