Referendum propositivo: quorum al 25%, cosa cambia nella Costituzione

Pubblicato il 10 Gennaio 2019 alle 14:28 Autore: Guglielmo Sano

Se la questione immigrazione contrappone le forze di maggioranza, arriva l’accordo Lega-5 stelle sul quorum del referendum propositivo

Referendum propositivo: quorum al 25%, cosa cambia nella Costituzione
Referendum propositivo: quorum al 25%, cosa cambia nella Costituzione

Se la questione immigrazione contrappone le forze di maggioranza, arriva l’accordo Lega-5 stelle sul quorum del referendum propositivo. La proposta del Movimento 5 Stelle non prevedeva una soglia per la consultazione proposta direttamente dai cittadini; l’ipotesi ha incontrato la contrarietà della Lega oltre che delle opposizioni.

Referendum propositivo: l’intesa con Lega e opposizioni

In Commissione Affari Costituzionali è passato un emendamento del Pd volto a inserire un quorum per il referendum propositivo. La Lega ha fatto pressione sul Movimento 5 Stelle che dunque ha concesso il nullaosta alla proposta del Democratico Stefano Ceccanti. Inizialmente, dal Carroccio era stata avanzata l’introduzione di una soglia del 33%.

La mediazione tra maggioranza e opposizioni, alla fine, si è fermata al 25%. In pratica, un referendum propositivo, anche riguardante un’abrogazione, dovrà incassare il 25% dei sì degli aventi diritto per essere valido.

Come ha spiegato lo stesso Ceccanti: “Il 25% che il mio emendamento inserisce sia per il referendum propositivo sia per quello abrogativo non è un quorum di partecipazione, è un quorum di approvazione: in altri termini i Sì, oltre che essere superiori ai No, dovrebbero essere almeno 12,5 milioni dato che gli elettori sono 50 milioni. Mi sembra un passaggio molto positivo, visto che in precedenza il quorum era zero”.

Referendum propositivo: soddisfazione generale

Soddisfazione rispetto al “patto” è stata manifestata soprattutto dal Movimento; evidente il cambio di passo rispetto al progetto originario, tuttavia, negli ultimi tempi cresceva il timore in vista di un’approvazione “a colpi di maggioranza”.

A tal proposito il ministro Fraccaro, titolare a 5 stelle dei Rapporti col Parlamento, ha dichiarato: “sulle riforme il Governo del cambiamento ha sempre inteso favorire il più ampio consenso possibile. Riteniamo doveroso ascoltare tutte le forze politiche, soprattutto di opposizione, perché la Costituzione non si modifica a colpi di maggioranza”. Tra l’altro, sempre Fraccaro, ha tenuto a smentire che “ci sia uno scambio tra riforme costituzionali e legittima difesa tra M5S e Lega. Anzi, questi retroscena mi offendono profondamente”.

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L'autore: Guglielmo Sano

Nato nel 1989 a Palermo, si laurea in Filosofia della conoscenza e della comunicazione per poi proseguire i suoi studi in Scienze filosofiche a Bologna. Giornalista pubblicista dal 2018 (Odg Sicilia), si occupa principalmente di politica e attualità
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