I democratici spingono per il pensionamento del giudice Breyer
Si avvicina, forse, la prima nomina di Biden alla Corte Suprema. Da quando, il 18 settembre 2020, la giudice Ruth Bader Ginzburg è morta, i giudici liberal della Corte Costituzionale USA sono passati da 4 a 3, contro i 6 conservatori. Il loro leader è il giudice associato Stephen Breyer, nominato dal Clinton nel 1994 e prossimo a compiere 83 anni.
I dem spingono per le dimissioni
Proprio per l’età avanzata, molti democratici, giudici liberal, professori e giuristi stanno premendo affinché Breyer presenti le proprie dimissioni alla fine della sessione della Corte a luglio. Questo per permettere al presidente Biden di nominare un giudice più giovane. Lo stesso Biden ha promesso in campagna elettorale di nominare una giudice afroamericana appena possibile.
Un nuovo caso Ginsburg?
Secondo gli esponenti liberal, se Breyer non si dimettesse ora, si rischierebbe un caso simile a quello di Bader Ginsburg, che nel 2014 si rifiutò di dimettersi e impedì ad Obama di nominare un giudice liberal più giovane. Bader Ginsburg, morendo in carica e sotto la presidenza Trump, ha dato la possibilità di assegnare un altro posto all’area dei giudici conservatori. Se Breyer non si dimettesse prima del 2022, e i repubblicani riconquistassero il Senato l’anno prossimo o la Casa Bianca nel 2024, il seggio potrebbe essere a rischio.
L’opinione di Breyer
Ma cosa pensa il giudice Breyer delle richieste di dimissioni? In una recente intervista alla CNN ha detto di non essere ancora sicuro di darle e si è preso del tempo lontano da Washington per decidere. Nell’intervista ha detto di tenere conto di due fattori: la salute e la situazione alla Corte, dando precedenza alla prima.
La posta in gioco
Il seggio di Breyer è importante per due ragioni. La prima è che molto probabilmente potrebbe essere l’unico giudice a ritirarsi per alcuni anni, in quanto gli altri componenti sono più giovani (Clarence Thomas è il più vecchio dopo Breyer e ha 10 anni in meno, anche se è stato nominato 3 anni prima, da Bush Sr.). La seconda è che il dibattito sul suo pensionamento coincide con la discussione sulla riforma della Corte Costituzionale.
La proposta di riforma della Corte
Il presidente Biden ha annunciato una commissione per discutere di un ammodernamento della Suprema Corte. I punti più importanti sono due: l’aumento del numero di giudici associati e il limite di mandato (che attualmente è a vita). Al momento i giudici sono 9 (8 associati e un presidente). Con una eventuale riforma Biden potrebbe nominare 3 nuovi giudici, oltre l’eventuale sostituto di Breyer, e portare in parità il numero di liberal e conservatori. Con un mandato a tempo, invece, verrebbe limitata l’influenza delle precedenti amministrazioni sull’attività della Corte. Ad esempio, Trump ha potuto nominare 3 giudici di circa 50 anni, che potrebbero occupare la carica per decenni.