Pensioni ultime notizie: Quota 100, uscita a 74,5 anni. L’allarme
Sulle pensioni ultime notizie riguardano l’uscita con Quota 100, che potrebbe subire un pesante ritardo per certe categorie dei lavoratori.
Quota 100 fino a 74,5 anni, per chi
Nonostante l’ufficializzazione del decreto ritardi, su Quota 100 già si conoscono molti dettagli. La misura non piace a molti per diversi motivi: innanzitutto l’impianto originario (teorico) della misura è stato scardinato. Assegno più basso, requisito contributivo minimo e alcuni paletti come il divieto di cumulo di reddito da lavoro fanno storcere un po’ il naso ai pensionandi che hanno raggiunto i requisiti richiesti. Ma c’è una categoria di lavoratori che potrebbe uscirne fortemente penalizzata: le donne. Per loro potrebbe prospettarsi un’uscita addirittura a 74 anni e mezzo. L’allarme della Uil.
Pensioni ultime notizie: Quota 100 penalizzante per donne
A evidenziare la penalizzazione ci ha pensato Laura Pulcini, responsabile del coordinamento pari opportunità e politiche di genere del sindacato. Per la Pulcini le donne sono ancora una volta penalizzate dalle riforme del sistema previdenziale. Tra gli aspetti da sottolineare “la mancata valorizzazione del lavoro di maternità e cura, le dimissioni dopo il parto, rendono sostanzialmente impossibile il raggiungimento di Quota 100 per le donne”. Il requisito contributivo minimo (38 anni) rischia così di diventare una chimera irraggiungibile.
I numeri parlano chiaro, se si pensa che le lavoratrici del settore private versano in media 25,5 anni di contributi rispetto ai 38,8 dei colleghi maschi. Cifre che fanno riflettere su come Quota 100 sia più facilmente accessibile per gli uomini che per le donne. Inoltre ciò significa che le donne potrebbero arrivare molto tardi a Quota 100, ovvero a 74,5 anni. Ma in quel caso uscirebbero naturalmente con la pensione ordinaria. Tuttavia, ciò su cui la Pulcini fa luce è proprio questa impossibilità per le donne di avere accesso a Quota 100, nonché la disparità di genere. Che si riflette ovviamente anche nel comparto pubblico, peraltro “caratterizzato da una forte presenza di lavoro femminile”. Qui, in particolare, risulta ancora più grave “l’impatto del differimento del pagamento del Tfs che può arrivare anche a 7 anni dal pensionamento”. Tempi troppo lunghi per avere dei soldi che spettano di diritto.
Pensioni ultime notizie: Uil critica Opzione Donna
Le critiche della Uil si riflettono anche su Opzione Donna, giudicata “incompleta”, poiché non ci sarebbe “alcuna specifica riguardo la maturazione dei 35 anni di contributi”. Insomma, la tematica “di genere” è sentita molto dalla Uil, che ironizza sul “cambiamento” tante volte espresso dal governo, che però non si vede sul fronte delle pari opportunità.
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