Risarcimento danni al Comune per buche o incidenti, la procedura
E’ risaputo che una buona percentuale di incidenti automobilistici sia dovuta allo stato e alla condizioni in cui sono le strade cittadine e provinciali presenti nella penisola. Cioè non sempre è determinante la minore o maggiore prudenza e perizia del guidatore, durante gli spostamenti in macchina. Vediamo di seguito che cosa si intende per insidia stradale e qual è la procedura che l’automobilista danneggiato può attivare a sua tutela.
Risarcimento danni per buche o incidenti: il dovere di custodia della strada e la nozione di insidia
Prima di evidenziare le modalità con cui l’automobilista può tutelarsi, occorre fare qualche cenno al concetto di insidia stradale. Essa è in pratica rappresentata da una cosa, come ad esempio una buca o un tratto sconnesso dell’asfalto, la quale costituisca una minaccia oggettiva per l’automobilista che vi entri a contatto durante la guida. Per definirla è quindi irrilevante lo stato di minor o maggior prudenza e accortezza dell’autista. Tale minaccia dovrà costituire, al fine di ottenere un eventuale risarcimento danni per incidente, causa determinante del danno.
L’ente proprietario della strada ha l’obbligo di evitare tali situazioni di pericolo e reprimere tali possibili insidie, attraverso una costante attività di controllo e manutenzione. Ciò perché, per legge, l’ente è il custode della strada, e la sua responsabilità civile per danni si fonda quindi su una custodia non efficace.
Come spesso succede, la giurisprudenza ha fornito utili precisazioni rispetto alla lettera della legge. Per esempio, ha avuto modo di chiarire che l’insidia, per avere rilevanza a fini risarcitori, deve essere oggettivamente non visibile e non evitabile, neppure dalla persona più cauta e prudente. Nel caso invece il pericolo stradale sia ampiamente percettibile, è richiesta una maggiore attenzione da parte del soggetto che vi entra in contatto. Clicca qui per conoscere come accedere al gratuito patrocinio.
Risarcimento danni per buche o incidenti: qual è la tutela prevista per il danneggiato
Occorre, a questo punto, fare chiarezza sulle modalità con cui l’automobilista danneggiato può attivarsi per ricevere tutela risarcitoria, da parte dell’ente che avrebbe dovuto provvedere alla piena manutenzione e messa in sicurezza dell’area stradale. Anzitutto, dovrà occuparsi di individuare – celermente – il maggior numero di prove inerenti l’incidente. Una prova importante sarà, ad esempio, la fotografia che faccia luce sull’effettivo stato dei luoghi. Utile sarà anche la testimonianza di chi avesse assistito all’incidente stradale. Non meno importante sarà la documentazione raccolta, anch’essa determinante ai fini probatori. Facciamo riferimento, ad esempio, al verbale della polizia che sia intervenuta per i primi accertamenti oppure alla fattura del meccanico per le riparazioni al veicolo danneggiato.
In seguito, il danneggiato dovrà servirsi dell’assistenza di un avvocato civilista e tentare quindi una transazione bonaria; cercherà quindi un accordo con l’ente responsabile mediante l’accettazione di una determinata somma a titolo risarcitorio. Qualora il tentativo non abbia esito positivo, all’automobilista non resterà che chiamare in causa l’ente ritenuto responsabile. Ciò al fine che il tribunale stabilisca se effettivamente sussiste il diritto al risarcimento danni.
Pertanto, assistito dall’avvocato, in giudizio dovrà provare che l’insidia stradale è stata esclusiva causa e condizione necessaria e sufficiente del danno subito. La giurisprudenza ha peraltro chiarito che la responsabilità, in relazione con l’insidia, è legata unicamente all’ente proprietario della strada e delle pertinenze (come ad esempio i marciapiedi). Esso infatti è tenuto per legge a tutte le attività di controllo e manutenzione di essa.