Spesometro 2017: codici e file in tilt, come risolvere i problemi
Spesometro 2017: codici e file in tilt, come risolvere i problemi.
Da qui al 28 settembre 2017 resta poco meno di una decina di giorni. Troppo pochi, forse, per far fronte ai problemi dello Spesometro 2017. Anomalie riscontrate e prontamente denunciate dal Consiglio Nazionale dell’Ordine dei Consulenti del Lavoro. I problemi riguardano prevalentemente il sistema telematico e, più nel dettaglio, la corretta trasmissione dei dati. Tutto questo produce conseguenti rallentamenti e quindi ovvi problemi a rispettare la nuova scadenza. Soprattutto considerando il fatto che, se si supera la scadenza, si andrebbe soggetti a sanzioni e queste, in tal caso, non dipenderebbero dalla volontà dei contribuenti o dei professionisti.
Spesometro 2017: elenco problemi
Con un comunicato stampa, l’Ordine dei Consulenti del Lavoro ha stilato un elenco dei diversi problemi e anomalie relative al sistema telematico. La segnalazione è indirizzata all’Agenzia delle Entrate. Ecco la lista delle criticità più comuni.
- Errore totali: le fatture emesse che contano più numerazioni non vengono riconosciute. Di conseguenza i totali nelle fatture emesse risultano errati.
- Modifiche, annullamento, rinvio fattura corretta: questa criticità riguarda le forniture multicliente o fornitore. Qui non sono permesse modifiche, annullamenti o rinvii di fatture da correggere, relative alla fornitura principale.
- File scartato per incongruenze: va rinviato per intero oppure è possibile solo correggere la parte sbagliata?
- File validati con segnalazione: mancano istruzioni operative se questi file si riferiscono a partite IVA cessate all’anagrafe tributaria al momento della trasmissione dei dati. Bisogna rinviare il file oppure conta il file stesso validato?
In vista di queste incongruenze, i Consulenti del Lavoro hanno richiesto un intervento immediato ed esplicativo all’Agenzia delle Entrate. Che possa risolvere le anomalie riscontrate.
Spesometro 2017: quali codici?
Alcuni problemi e dubbi degli operatori possono essere sciolti attraverso i codici. Va dunque ribadito un riepilogo dei codici sussistenti per la compilazione corretta della comunicazione.
- Codice N1: da usare in caso di esclusioni dalla base imponibile.
- Codice N2: cessione avvenuta mentre il bene è in Paese extra UE. Si tratta di una “operazione non soggetta”.
- Codice N3: usato generalmente per le operazioni non imponibili. Ad esempio, nel caso delle cessioni all’esportazione in regime del margine (beni usati). Il codice viene utilizzato anche per le operazioni rivolte agli esportatori abituali, vendite negli Stati di San Marino e Città del Vaticano. E cessioni rivolte ai viaggiatori stranieri. Qualche dubbio rimane se il suddetto codice debba essere usato anche per le operazioni senza pagamento dell’imposta. Nessun dubbio invece sulle estrazioni da deposito Iva in esecuzione di cessioni intracomunitarie o all’esportazione. Perché trattasi di operazioni non imponibili.
- Codice N4: operazioni esenti. Sono inclusi gli acquisti intracomunitari. Se vi sono acquisti intracomunitari di beni/servizi che non siano imponibili Iva, la codifica da usare è N3.
- Codice N5: usato per le operazioni interne.
- Codice N6: bene Paese UE e cessionario debitore di imposta in altro Stato membro. Nella fattura va indicato dal fornitore nazionale la dicitura “Inversione contabile”. Il codice si riferisce infatti all’inversione contabile / reverse charge. È il caso di acquisti intracomunitari di beni imponibili Iva. Andranno compilati anche i campi “Aliquota” e “Imposta”.
Spesometro 2017: autofatture
Un altro dubbio che assilla i professionisti riguarda le autofatture. Queste possono essere emesse in caso di mancata ricezione del documento. Oppure emesse in caso di ricezione di fattura irregolare. Nel caso di autofattura in reverse charge, il codice da inserire è N6. Nel caso di autofattura non imponibile, la codifica esatta è N6.
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