Pensioni ultima ora: Quota 100 il 18 gennaio. Corsa contro il tempo.

Pubblicato il 26 Gennaio 2019 alle 07:14 Autore: Giuseppe Spadaro

Pensioni ultima ora: l’ok al decreto con la versione di cittadinanza e Quota 100 slitta di una settimana. Dovrebbe andare tutto in porto entro il 18 gennaio

Pensioni ultima ora Quota 100 il 18 gennaio. Corsa contro il tempo
Pensioni ultima ora: Quota 100 il 18 gennaio. Corsa contro il tempo.

Quota 100 ancora in forte ritardo


Pensioni ultima ora: sembrava dovesse essere quella appena conclusa – venerdì 11 gennaio 2019 – la settimana decisiva per l’ok al decreto invece c’è ancora da attendere. Ora molti sono pronti a scommettere che il Governo approverà la versione definitiva del decreto su reddito di cittadinanza e Quota 100 entro venerdì 18 gennaio 2019.

Pensioni ultima ora, le rassicurazioni di Conte

A spiegare il motivo dello slittamento di cui abbiamo già parlato in questo nostro articolo, è stato nelle ultime ore direttamente il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, il quale ha affermato che “il differimento” dipende dal fatto che come governo “vogliamo fare le cose per bene”. Inoltre il premier ha tenuto anche a precisare “non è concessione elettorale ma manifesto di questo governo. Un meccanismo per valorizzare il capitale unano disperso in Italia”.

Pensioni ultima ora, Governo: aiutare sistema Italia

In occasione degli Stati Generali dei Consulenti del Lavoro Giuseppe Conte ha rilanciato l’opportunità di una misura come Quota 100. “Stiamo impostando Quota 100 – ha detto il premier – non solo perché è giusto ma anche per avere un ricambio generazionale”. Oltre al concetto già più volte e da più parti ribadito del ricambio Conte si è pure soffermato sul fatto che “questo governo sta facendo molto per cambiare il Paese e aiutare il sistema Italia. Abbiamo lavorato per aiutare l’occupazione stabile e l’uguaglianza: la nostra stella polare è l’articolo 3”.

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Pensioni ultima ora, le parole di Di Maio e Salvini

Sulla stessa lunghezza d’onda gli interventi dei due vicepremier. Sia Di Maio che Salvini hanno spiegato che lo slittamento del provvedimento è motivato solo da ragioni tecniche e dalla esigenza di perfezionare un testo complesso in quanto comprensivo di materie diverse tra loro. In particolare Di Maio ha fatto riferimento ai tempi di “bollinatura” da parte della Ragioneria dello Stato mentre Salvini ha spiegato “fondamentale non fare errori”.

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L'autore: Giuseppe Spadaro

Direttore Responsabile di Termometro Politico. Iscritto all'Ordine dei Giornalisti (Tessera n. 149305) Nato a Barletta, mi sono laureato in Comunicazione Politica e Sociale presso l'Università degli Studi di Milano. Da sempre interessato ai temi sociali e politici ho trasformato la mia passione per la scrittura (e la lettura) nel mio mestiere che coltivo insieme all'amore per il mare e alla musica.
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