Pensioni ultima ora: Quota 100 il 18 gennaio. Corsa contro il tempo.
Pensioni ultima ora: l’ok al decreto con la versione di cittadinanza e Quota 100 slitta di una settimana. Dovrebbe andare tutto in porto entro il 18 gennaio
Quota 100 ancora in forte ritardo
Pensioni ultima ora: sembrava dovesse essere quella appena conclusa – venerdì 11 gennaio 2019 – la settimana decisiva per l’ok al decreto invece c’è ancora da attendere. Ora molti sono pronti a scommettere che il Governo approverà la versione definitiva del decreto su reddito di cittadinanza e Quota 100 entro venerdì 18 gennaio 2019.
Pensioni ultima ora, le rassicurazioni di Conte
A spiegare il motivo dello slittamento di cui abbiamo già parlato in questo nostro articolo, è stato nelle ultime ore direttamente il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, il quale ha affermato che “il differimento” dipende dal fatto che come governo “vogliamo fare le cose per bene”. Inoltre il premier ha tenuto anche a precisare “non è concessione elettorale ma manifesto di questo governo. Un meccanismo per valorizzare il capitale unano disperso in Italia”.
Pensioni ultima ora, Governo: aiutare sistema Italia
In occasione degli Stati Generali dei Consulenti del Lavoro Giuseppe Conte ha rilanciato l’opportunità di una misura come Quota 100. “Stiamo impostando Quota 100 – ha detto il premier – non solo perché è giusto ma anche per avere un ricambio generazionale”. Oltre al concetto già più volte e da più parti ribadito del ricambio Conte si è pure soffermato sul fatto che “questo governo sta facendo molto per cambiare il Paese e aiutare il sistema Italia. Abbiamo lavorato per aiutare l’occupazione stabile e l’uguaglianza: la nostra stella polare è l’articolo 3”.
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Pensioni ultima ora, le parole di Di Maio e Salvini
Sulla stessa lunghezza d’onda gli interventi dei due vicepremier. Sia Di Maio che Salvini hanno spiegato che lo slittamento del provvedimento è motivato solo da ragioni tecniche e dalla esigenza di perfezionare un testo complesso in quanto comprensivo di materie diverse tra loro. In particolare Di Maio ha fatto riferimento ai tempi di “bollinatura” da parte della Ragioneria dello Stato mentre Salvini ha spiegato “fondamentale non fare errori”.