In Canada il governo ha fatto un pasticcio sulle proteste a Cuba

Pubblicato il 19 Luglio 2021 alle 10:19 Autore: Domenico Maria Pellecchia

La scorsa settimana il governo di Trudeau ha pubblicato un comunicato ambiguo sulle proteste della popolazione a Cuba. Dopo le numerose critiche, il Primo Ministro ha provato ad aggiustare le cose condannando la repressione delle proteste da parte del Regime cubano.

Cos’è successo

Il 15 luglio la CBC News (Canadian Broadcasting Corporation) ha detto di aver chiesto al governo del Canada un comunicato sulle proteste della popolazione cubana. Il governo ha risposto con un comunicato nel quale invitava tutti i partiti a promuovere le libertà di espressione e di associazione. Fra le altre cose, il comunicato attribuiva le proteste alla scarsità di cibo e di medicine sorvolando sulle questioni politiche. Dopo giorni di critiche dentro e fuori dalle istituzioni il Primo Ministro Trudeau si è visto costretto ad intervenire con una conferenza pubblica nella quale ha condannato l’uso della forza da parte delle autorità cubane e ha infine riconosciuto le proteste come richiesta della popolazione di un cambiamento politico.

Perché Trudeau è intervenuto direttamente sulle proteste a Cuba

La decisione di intervenire direttamente sulle proteste a cuba da parte di Trudeau è arrivata dopo qualche giorno di critiche dentro e fuori il suo partito. Il leader del partito conservatore canadese O’Toole ha accusato Trudeau, << il leader del partito di sinistra >>, di indifferenza verso il popolo cubano. In generale, la comunità cubano-canadese non ha gradito il modo in cui il governo ha affrontato le recenti rivolte nelle città di Cuba e diversi suoi esponenti di spicco non hanno perso l’occasione per manifestarlo.

Nel Paese, anche il New Democratic Party e il Bloc Quebecois hanno condiviso comunicati ambigui senza condannare il regime cubano e concentrandosi sulla questione dell’embargo. Il partito di Trudeau, impegnato a ribaltare un trend elettorale in leggera discesa, ha deciso di intervenire direttamente per non incorrere in problemi di posizionamento.

Il comunicato diffuso dal governo, in secondo luogo, è stato criticato inizialmente anche da alcuni membri del Partito Liberale, e le pressioni erano diventate insistenti.