Fattura elettronica 2019 in ritardo: costo sanzioni e chi deve pagare
Ultimi chiarimenti sulla fattura elettronica, obbligatoria a partire dal 1° gennaio 2019. Ecco le sanzioni per i ritardi e chi deve pagare.
Ritardo Fattura elettronica e sanzioni
La fattura elettronica è protagonista assoluta di questo inizio 2019 per i titolari di partita Iva che non operano in regime agevolato (dei minimi o forfettario) per i quali non sussiste l’obbligo. Tra le fine del 2018 e l’inizio di quest’anno sono diverse le guide online per cercare di dissipare tutti i dubbi attorno alla fatturazione elettronica. Dubbi legittimi, vista l’importante novità, che non ha mancato di generare polemiche tra gli addetti ai lavori. Tra le questioni più “popolari” spicca quella relativa alle sanzioni.
Fattura elettronica 2019: sanzioni, cosa dice il DL 119/2018
Proprio per far avvicinare i professionisti alla fattura elettronica senza traumi, il regime sanzionatorio è infatti alleggerito nel primo semestre. Tutto ciò è esplicato nel DL 119/2018, all’articolo 10, dedicato alle Disposizioni di semplificazione per l’avvio della fatturazione elettronica. Il suddetto articolo va a integrare l’articolo 1 comma 6 del Dlgs n. 127/2015 in merito alle sanzioni. Infatti, qui si legge che per il primo semestre del periodo d’imposta 2019 le sanzioni non si applicano nei seguenti casi:
- Se la fattura è emessa con le modalità di cui al comma 3 entro il termine di effettuazione della liquidazione periodica dell’imposta sul valore aggiunto ai sensi dell’articolo 1, comma 1, del decreto del Presidente della Repubblica 23 marzo 1998, n. 100;
- Si applicano con riduzione dell’80% a condizione che la fattura elettronica sia emessa entro il termine di effettuazione della liquidazione dell’imposta sul valore aggiunto del periodo successivo.
Tali condizioni sono valide fino al 30 giugno 2019. Ciò significa che a partire dal 1° luglio 2019 le sanzioni torneranno a essere applicate regolarmente, sebbene sia da considerare un lasso di tempo di 10 giorni dal momento in cui si effettua l’operazione.
Fattura elettronica 2019: errori formale, cosa succede
Sulla guida dell’Agenzia delle Entrate, inoltre, si precisa che se la fattura viene predisposta e inviata al cliente in un formato diverso da quello XML e quindi con modalità differenti rispetto al Sistema di Interscambio, tale fattura si considera non emessa. Ciò porta a conseguenti sanzioni, specificate all’art. 6 del Dlgs n. 471/1997, a carico del fornitore e con l’impossibilità di detrazione dell’Iva a carico del cliente. Tuttavia, in caso di mancato superamento della verifica di controllo, e quindi di conseguente scarto dal SdI, al soggetto sarà consegnata una ricevuta di scarto entro 5 giorni e lo stesso dovrà provvedere a emettere una nuova fattura corretta.
In caso di semplice errore formale, non dovrebbero essere previste sanzioni, perché l’errore non incide sull’Erario. Ciò significa che sarà possibile correggere il problema operando apposito ravvedimento entro 90 giorni dall’errore/omissione.
Fattura elettronica 2019: sanzioni ridotte e ordinarie
In un’interessante intervista a Robert Braga, presidente dell’Associazione Professionisti per l’Innovazione Digitale, cura di Cristina Mazzani e pubblicata su ZeroUnoWeb, si punta l’attenzione sulle conseguenze di ritardi nell’emissione della fattura elettronica. I primi numeri parlano di un impatto importante con la fattura elettronica, con circa 700 mila fattura elettroniche emesse al giorno nei primi 4 giorni del 2019 e una percentuale di errore pari al 6%.
“La fattura elettronica in sé è semplice da fare”, spiega Braga. “Bisogna saper recuperare le informazioni che servono (PEC o codice destinatario) e avere un software che permetta di realizzare il documento con il formato corretto (.XML)”. Spesso gli errori possono capitare a tutti quelli che non si sono preparati in tempo, sperando fino all’ultimo momento in una proroga. Proroga che però non c’è stata.
Parlando più strettamente di sanzioni, si ribadisce che per il primo semestre 2019 si avrà una riduzione/eliminazione delle sanzioni previste. “A gennaio coloro che liquidano l’Iva mensilmente avranno a disposizione fino al 16 febbraio per emettere fatture, mentre quanti fanno liquidazione trimestrale hanno tempo fino al 16 maggio”. Il regime attuale prevede che fino al 30 giugno “la tardiva emissione della fattura elettronica non comporterà sanzioni”. Dal 1° luglio, invece, “l’invio dovrà avvenire entro i successivi 10 giorni dall’effettuazione dell’operazione”. Il regime sanzionatorio ordinario, invece, prevede una multa di importo tra il 90% e il 180% dell’imposta dovuta per chi non emette fattura elettronica.
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