Penalizzazioni Quota 100 le cifre più alte
Giovedì 17 gennaio dovrebbe arrivare l’approvazione definitiva di Quota 100 in Consiglio dei Ministri. Il gioco è concluso, il dado è tratto. Giunti a questo momento, però, arrivano gli approfondimenti. Dettagli alla mano, Quota 100 conviene davvero? La risposta è affermativa, se per ragioni di salute si vuole allungare la vita smettendo di lavorare. La risposta è negativa, se si ragiona dal punto di vista economico. Chi esce prima con Quota 100 avrà versato meno contributi e pertanto riceverà un assegno di importo più basso. Le perdite, nel corso degli anni e in base all’aspettativa di vita, sono piuttosto ingenti, visto che possono arrivare quasi a 200 mila euro.
Pensioni ultime notizie: Quota 100 conviene?
Ad analizzare approfonditamente la convenienza di Quota 100 ci ha pensato il Corriere della Sera, in collaborazione con Progetica che ha realizzato delle schede di simulazione per fornire ai diretti interessati uno scenario più completo e consapevole di quanto spetta loro. Innanzitutto va considerata la natura sperimentale della misura: Quota 100 durerà solo 3 anni. Questo significa che per 3 anni si avrà la possibilità di uscire con 62 anni di età e 38 anni di contributi. Poi l’obiettivo è Quota 41 per tutti, 41 anni di contributi indipendentemente dall’età. Ma questa è un’altra storia che deve ancora essere scritta.
Ciò che invece è evidente è la penalizzazione sull’assegno. Il governo afferma che è sbagliato parlare di penalizzazione: se hai versato di meno prendi di meno, è l’assioma. Ma di fatto di penalizzazione sull’assegno si tratta. Quota 100 sarà conveniente solo per chi vuole uscire prima senza pensare troppo ai soldi. Si perderà tanto, tra il 10% e il 30% in meno al mese rispetto a chi va in pensione di vecchiaia con i requisiti ordinari. La ricchezza pensionistica complessiva calerà da sopra 10 punti percentuali fino al 35%. In cifre si parla di perdite potenziali fino a 185 mila euro per chi oggi percepisce 2 mila euro netti al mese e ha i requisiti per uscire con Quota 100.
Pensioni ultime notizie: Quota 100, il calcolo
Facendo un esempio pratico, chi esce con Quota 100 con 2 mila euro netti al mese, percepirebbe 1.244 euro. Stando all’aspettativa di vita, per circa 2 anni, percepirebbe in totale 344.133 euro. Chi invece scegliesse di aspettare la pensione di vecchiaia, con lo stesso stipendio, prenderebbe per i restanti anni 138 mila euro complessivamente. Per poi ricevere una pensione netta di 1.761 euro al mese e una prospettiva di vita lunga 17 anni, per un totale di 390 mila euro di pensione. A cui si sommerebbero le mensilità degli ultimi 5 anni di lavoro aspettando la pensione di vecchiaia. Complessivamente 529.083 euro. Ovvero 185 mila euro in meno.
Pensioni ultime notizie: Quota 100, i dubbi sul Tfr
A tutto questo si deve aggiungere anche la corresponsione del Tfr. Per evitare la liquidazione in ritardo (per un massimo di 8 anni) e dare a chi esce prima quanto gli spetta, il governo sta ragionando su un prestito bancario, i cui interessi, tuttavia, ricadrebbero sugli stessi lavoratori. Anche questo è un aspetto economico da non sottovalutare. Perché è proprio da questo punto di vista che Quota 100 sembra perdere tutta la sua potenziale convenienza.
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