Fattura elettronica 2019: controlli Finanza in corso, i documenti a rischio
Le ultime notizie sulla fattura elettronica 2019 riportano i controlli della Guardia di Finanza anche prima della dichiarazione dei redditi.
Controlli Fattura elettronica 2019 dalla Finanza
Stando a quanto riporta Il Sole 24 Ore la Guardia di Finanza avrà un ruolo primario nei controlli sulle fatture elettroniche, avendo a disposizione le banche dati dell’Agenzia delle Entrate. Incrociando i dati ricavati dalle fatture digitali e utilizzando lo scambio dei dati internazionali, la Guardia di Finanza estenderà le proprie mansioni di controllo anche per valutare possibili casi di lavoro nero e falsi Isee. Queste ultime disposizioni sono precisamente finalizzate a stanare i possibili furbetti che vorrebbero fruire del reddito di cittadinanza senza averne diritto. Sotto controllo anche i versamenti contributivi. L’obiettivo è quello di ridurre l’assistenzialismo delle nuove misure previste dalla Manovra, ma anche contrastare l’evasione fiscale.
In un’intervista al quotidiano economico, il direttore dell’Agenzia delle Entrate Antonino Maggiore ha spiegato come avverranno i controlli. “Le informazioni saranno processate per arrivare a definire degli indici in grado di indirizzare i controlli in modo puntuale. Nessuna pesca a strascico”. La speranza è quella di continuare la scia positiva aperta nel 2018 nella lotta all’evasione. “Abbiamo già registrato un aumento del 45% degli incassi da compliance e un incremento al 12% dei versamenti diretti”.
Fattura elettronica 2019: chi interessa
Stando agli ultimi dati elaborati da commercialisti, nel nostro Paese i titolari di partita Iva sono in tutto 5.942.985, di cui 3.791.799 persone fisiche. Va detto che 1,4 milioni di partite Iva che operano nel regime agevolato (dei minimi o forfettario) resteranno momentaneamente esclusi dall’obbligo di fatturazione elettronica. Questo discorso vale dunque per una platea di professionisti che quest’anno, a causa dell’estensione del regime forfettario, potranno beneficiare dell’aliquota unica al 15% per redditi non superiori a 65.000 euro annui. Per questi sarà comunque possibile iniziare a operare la fatturazione digitale: resta quindi un’opzione percorribile, facoltativa ma non obbligatoria.
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