Busta paga: permessi non goduti e accredito, quando non avviene

Pubblicato il 2 Maggio 2019 alle 06:06 Autore: Daniele Sforza

Come funzionano i permessi in busta paga? Se non goduti vanno remunerati? Ed entro quando? Ecco tutte le informazioni utili da sapere.

Busta paga: permessi non goduti
Busta paga: permessi non goduti e accredito, quando non avviene

Permessi busta paga non versati


Sono molte le domande dei lavoratori dipendenti alla ricerca di informazioni sui permessi in busta paga, e in particolare sui permessi non goduti. Cosa dice la Legge in merito? I permessi sono come le ferie, ovvero, se non godute, non portano ad alcuna retribuzione? O, al contrario, la retribuzione deve essere obbligatoria? Le risposte a queste domande sono molto semplici e non certo interpretabili. Ecco come funzionano i permessi ROL in busta paga.

Busta paga: permessi non goduti, come funziona

I permessi ROL (Riduzione Orario di Lavoro), alla pari delle ferie, sono un diritto a cui il lavoratore dipendente non può rinunciare. Ogni mese vengono conteggiati in busta paga e progressivamente, se non fruiti, aumentano di mensilità in mensilità. Al contrario delle ferie, tuttavia, i permessi possono anche non essere utilizzati. Nel senso che il datore di lavoro non può “obbligare” il lavoratore a prenderli.

I permessi non goduti, infatti, diventano remunerabili. Si ha tempo di fruire di questi permessi solo entro e non oltre il 30 giugno dell’anno seguente a quello in cui sono maturati. Al termine di questo lasso di tempo, quindi, i permessi non goduti vanno obbligatoriamente retribuiti. Questa è una norma a cui nessun datore di lavoro può sottrarsi.

Busta paga: permessi non goduti e non retribuiti, come tutelarsi

Qualora i permessi non goduti entro il termine sopraccitato non vengano adeguatamente remunerati, il lavoratore avrà ragione a far valere i propri diritti scrivendo al datore di lavoro una lettera certificata (tramite raccomandata o PEC) con cui chiedere la remunerazione dei permessi non goduti. Può anche appellarsi a un sindacato o a un legale, qualora la storia vada per le lunghe e non preveda un esito positivo.

In sostanza, i permessi non sono accumulabili in eterno, ma solo entro il 30 giugno dell’anno seguente. Se ad esempio un lavoratore ha accumulato ore di permesso nel 2018 e fino al 30 giugno 2019 non fruendone mai, avrà diritto a richiederne la remunerazione.

Permessi in busta paga: a chi spettano

Si ricorda infine che i permessi si accumulano in busta paga per ogni tipo di contratto. Ovvero, che sia part-time, full time o stagionale, non fa alcuna differenza.

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L'autore: Daniele Sforza

Romano, classe 1985. Dal 2006 scrivo per riviste, per poi orientarmi sulla redazione di testi pubblicitari per siti aziendali. Quindi lavoro come redattore SEO per alcune testate online, specializzandomi in temi quali lavoro, previdenza e attualità.
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