Chi è Danilo Bertazzi
A 20 anni dal debutto della Melevisione, Danilo Bertazzi si è raccontato al Fatto Quotidiano, focalizzandosi sulla sua precedente esperienza in tv nei panni di Tonio Cartonio, ma non solo. Perché a destabilizzarlo ci ha pensato una delle prime fake news che oggi vanno tanto di moda e che lo volevano morto a causa di un’overdose di droga. Una notizia più che falsa le cui ripercussioni si hanno ancora oggi su Danilo Bertazzi, tant’è che qualcuno, vedendolo in carne e ossa e vivo e vegeto, è costretto a rivedere la propria convinzione generata proprio da quella fake news.
Danilo Bertazzi: chi è il Tonio Cartonio della Melevisione
Danilo Bertazzi nasce a Chiavari il 23 febbraio 1960. Diplomatosi al Centro di Formazione Teatrale di Torino, inizia la sua carriera di attore separandosi tra teatro e televisione. Nel Giro del mondo in 80 giorni dava la voce a Topo Gigio, ma è la sua esperienza alla Melevisione che lo rende famoso, nei panni di Tonio Cartonio, uno dei personaggi del mirabolante Fantabosco di Rai 3.
Importante anche la sua esperienza in radio, dove partecipa a sceneggiati e prosegue a cimentarsi anche nel ruolo di doppiatore. Su Rai Tre continua a lavorare dal 2006 al 2008, partecipando a Trebisonda, mentre nel 2011 torna alla Melevisione nei panni del cuoco.
Interessanti anche le sue esperienze in televisione (Slurp e Centovetrine) e cinema (Cuore cattivo, Le stelle inquiete).
Condivide la sua vita con il compagno Roberto e sogna di tornare in video come conduttore.
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Danilo Bertazzi: dalla Melevisione alla fake news
Venerdì 18 gennaio 2019 la Melevisione festeggerà 20 anni con una maratona su Rai YoYo. Un’occasione per rivedere Danilo Bertazzi, uno dei volti storici della trasmissione dedicata ai bambini. Dopo quella esperienza, però, Bertazzi fu vittima di una grave fake news, che persuase gli italiani che l’attore fosse morto per overdose di droga.
“Quella fake news mi ha fatto molto male”, ha confessato al Fatto Quotidiano. “Ho fatto denunce, ma i responsabili non sono mai stati trovati. Come mi dissero i commissari che accolsero la mia prima denuncia, pubblicare una notizia su internet è paragonabile al lancio di un sasso nell’acqua: i cerchi si allargano, ma non riesci più a risalire al sassolino che l’ha generato”. Ma qual è il motivo alla base di quella fake news? Non certo politico, come potrebbe accadere oggi, da un lato e dall’altro. Una semplice boutade dalle conseguenze orribili. “Ancora oggi mi sfugge il motivo per cui c’è stato un accanimento di quel tipo verso un personaggio che era per i bambini”. Il problema poi risiede nell’ingenuità delle persone, molte delle quali pensano ancora oggi che sia morto.
Bertazzi ha poi rivelato il suo grande amore per la cucina e per il compagno Roberto. “A 58 anni prendi la vita con serenità, godendoti gli affetti, come il mio compagno Roberto, e il lavoro, finché c’è. La libera professione, soprattutto nel mondo dello spettacolo, è in balia del caso. Ma non ho appeso il microfono al chiodo: tornare in video come conduttore non mi dispiacerebbe affatto”.
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