Benedette pensioni! Benedetti immigrati! Di Gobettiano

Pubblicato il 1 Settembre 2009 alle 13:16 Autore: Luigi Zoppoli

Benedette pensioni! Benedetti immigrati! Di Gobettiano

di Gobettiano ed il suo omonimo Blog su “LaStampa.it”.

Benedette pensioni! Benedetti immigrati! Di Gobettiano

Qualche giorno fa sul Corriere della Sera è stata pubblicata l’intervista che l’ottimo Sergio Rizzo ha fatto al ministro sacconi. Marginalmente, osservo che il ministro si avventura in accostamenti assai opinabili ed originali sostenendo che i temi’della vita’ quali l’aborto, la pillola RU486 o il testamento biologico nella visione della Chiesa Cattolica hanno stretto rapporto con il ‘vitalismo economico sociale’. Non saprei dire se questo accostamento indichi un avvicinamento delle posizioni del ministro sacconi all’impostazione etico-religiosa che ha assunto il ministro tremonti. Dubito che gli studiosi e gli accademici di economia accoglierebbero questo approccio un po’ troppo ‘audace ed originale’.

Di oggi l’intervento del governatore di BankItalia, Mario Draghi al Meeting di Comunione e liberazione in corso a Rimini. (Per chi volesse spaziare, una raccolta di articoli sul Governatore qui sul Sole 24 Ore)

[ad]Pur non esattamente sovrapponibili molti temi trattati dai due uomini sono stati comuni ed hanno riguardato la realtà economico-sociale attuale e prospettica dal punto di vista dei rispettivi ruoli ma con approcci piuttosto diversi. Salta agli occhi rilevare l’attenzione di Draghi per il capitale umano e per la formazione-istruzione dei giovani a raffronto con la doglianza di sacconi circa la scarsa disponibilità dei giovani ai l’avori manuali ed alla fatica’. Così come salta agli occhi la sottolineatura che il Governatore marca a proposito della necessità di alzare l’età pensionabile che si raffronta con la necessità, secondo sacconi, di coniugare la crescita con il debito pubblico ed il declino demografico. Mentre il governatore Draghi afferma che l’immigrazione va governata. Non si tratta ovviamente di mere polemiche o giudizi di valore bensì di visione e prospettive chiare e nell’ottica di una economia liberale espressa da Draghi ed un approccio diverso del ministro sacconi che, sinceramente mi suscita la sensazione di una visuale assai più chiusa. Qui voglio fare un ragionamento assai semplice sul declino demografico cui cennava il ministro sacconi e con ciò che esso implica per il paese ed il suo futuro. Banalmente il declino demografico si manifesta quando l numero delle morti è superiore al numero delle nascite. Il ministro sacconi, poco felicemente, parla di declino demografico. Dico poco felicemente perchè in realtà, gli italiani per diritto di sangue sono in declino demografico ma la popolazione ‘residente’ aumenta per effetto dell’immigrazione e della regolarizzazione di extracomunitari o comunque di stranieri. Che pur residenti non sono italiani non avendo la cittadinanza. Sta di fatto comunque che gli indici di natalità Italiani sono bassi. Se volessimo indagarne, seppur rapidamente le ragioni, potremmo fare un lungo elenco a cominciare dalla scarsa fiducia nel futuro a cui molti guardano con timorosa, preoccupata diffidenza ma, senza andare per vie impervie, in argomento mi chiedo e chiedo se già questo non sia un segno di declino del paese. Ci sono ragioni più terra terra ma non per questo meno rilevanti. Gli stipendi bassi, servizi di assistenza sociale ed assistenza all’infanzia non adeguati né sufficienti e paradossalmente, in apparenza, il basso numero di donne che lavorano. In argomento, senza tediare con dati e statistiche ISTAT e OCSE, su questa pagina del CENSIS qualche riferimento sintetico ma chiaro. Per chi amasse la precisione ed i dettagli, eccovi serviti con un bel link a DEMO ISTAT.

 

La conclusione è che nei paesi dove la percentuale di donne che lavorano è molto alta ed i servizi sociali sono efficienti, fecondità e natalità sono cresciute nel tempo. E le due cose sono intimamente legate tra di loro.

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