Il 2019 porta con sé un’importante novità sul fronte dei debiti: la pace fiscale. Che prevede diverse misure, come ad esempio la cancellazione (già avvenuta) delle imposte dovute e notificate tra il 2000 e il 2010 di importi sotto i 1.000 euro (ma solo per bollo auto e tributi locali). Poi interverrà la rottamazione ter delle cartelle esattoriali, una nuova sanatoria a cui potrà aderire anche chi non è riuscito a rispettare le scadenze della precedente sanatoria, a patto di aver regolarizzato la propria posizione entro lo scorso dicembre.
Pace fiscale: rottamazione ter e stralcio debiti 2000-2010 non per tutti
Tuttavia il “condono” non sarà per tutti. Infatti qualora il debito sia dovuto a un ente locale che si sia rivolto a un altro concessionario differente dall’Agenzia delle Entrate-Riscossione, sarà impossibile procedere con la definizione agevolata.
Una sorpresa amara che sul finire del 2018 si sperava potesse essere evitata. Ne avrebbero beneficiato sia i contribuenti, oberati dal peso dei debiti, sia le casse dei Comuni, in attesa di riscuotere le imposte locali dovute dai cittadini. Sotto tale aspetto aveva preso forma anche un emendamento che prevedeva di estendere la rottamazione ter anche a livello locale. Emendamento che però non ha avuto un lieto fine: in parole povere, non è stato approvato.
Pace fiscale: chi non rientra
In sostanza solo i carichi tributari affidati agli agenti dell’Agenzia delle Entrate-Riscossione possono rientrare nella terza rottamazione e nello stralcio dei debiti sotto i 1.000 euro. E non quelli affidati ad altri enti privati che operano per conto di Province e Comuni. Una doccia gelata per tutti i contribuenti che speravano in tale estensione, considerando anche più della metà degli enti locali hanno preferito affidarsi a concessionari privati invece che a Equitalia e successivamente all’Agenzia delle Entrate, come riporta Il Giornale.
Colpa della “improvvisazione” del Governo a fronte di una Manovra le cui bozze di testo sono cambiate innumerevoli volte? Questa è l’accusa ricorrente dell’opposizione. Il risultato finale è che molti contribuenti speranzosi di accedere alle manovre del pacchetto pace fiscale in realtà si vedranno caricati degli stessi debiti di prima, senza poter aderire allo stralcio o alla rottamazione ter.
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