Il bambino nella valigia: trama, cast e finale del film su Rete 4

Pubblicato il 27 Gennaio 2019 alle 08:20 Autore: Maria Alfonsina Iemmino Pellegrino

Il bambino nella valigia, questa sera su Rete 4 andrà in onda il film di Philipp Kadelbach, tratto dal romanzo “Nudo tra i lupi” di Bruno Apitz

Il bambino nella valigia
Il bambino nella valigia: trama, cast e finale del film su Rete 4

In ricordo delle vittime della Shoah, Rete 4 celebra la Giornata della Memoria con la messa in onda del film Il bambino nella valigia. La pellicola, per la regia di Philipp Kadelbach, trae spunto dal romanzo autobiografico di Bruno Apitz, Nudo tra i lupi.

Il film narra di come un gruppo di ebrei, prigionieri nel campo di concentramento di Buchenwald, riesca a salvare la vita di un bambino di 3 anni, nascondendolo in una valigia.

I protagonisti di Nackt unter Wölfen, questo il titolo originale, sono Florian Stetter, Peter Schneider e Sylvester Groth.

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Il bambino nella valigia: trama e finale del film di Kadelbach

È il marzo 1945 nel campo di concentramento di Buchenwald. Nell’aria si comincia già a sentire il profumo della fine della Guerra. Un ebreo polacco, tra gli ultimi arrivati, porta con sé una valigia, che nasconde con cura.

Gli altri ebrei, che nel frattempo lottano per la sopravvivenza, scoprono che l’uomo, in quella valigia, nasconde un bambino di appena 3 anni. Salvare quel bambino dai forni crematori diventerà dunque, per tutti, un modo per preservare quel po’ di umanità che gli resta.

L’11 aprile, le truppe alleate libereranno Buchenwald e la storia di quel bambino chiuso nella valigia finirà su carta grazie a Bruno Apitz. Lo scrittore aveva infatti visto con i suoi stessi occhi ciò che succedeva all’interno di quel campo di concentramento.

Il bambino nella valigia: film su Rete 4, curiosità

Il bambino nella valigia è l’adattamento cinematografico di Nudo tra i lupi, pubblicato nel 1958. Bruno Apitz, dal canto suo, era un oppositore politico.

Dal 1937 al 1945 rimase prigioniero, insieme a molti altri comunisti, nel campo di concentramento di Buchenwald. Il piccolo ebreo polacco, protagonista del suo romanzo, è solo il più giovane dei tanti i bambini che, grazie all’aiuto di altri prigionieri, riuscirono a sopravvivere alle torture e ai forni crematori.

I numerosi prigionieri politici di Buchenwald misero, infatti, in atto una vera e propria resistenza all’interno del campo. Questo permise loro di nascondere e di proteggere circa novecento bambini.

Dopo la liberazione i bambini, quasi tutti orfani, emigrarono in Francia e negli Stati Uniti, lasciandosi quel triste ricordo alle spalle. L’immagine di quegli oppositori politici che furono disposti a mettere a repentaglio la loro vita pur di salvarli, rimase però per sempre nitida nei loro occhi e nei loro cuori.

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L'autore: Maria Alfonsina Iemmino Pellegrino

Giovane dottoressa in Scienze della Comunicazione presso l'Università Degli Studi di Salerno. Lavoro come redattrice per Termometropolitico.it dal 2017. In redazione ho trovato terreno fertile per coltivare il mio immenso amore per la scrittura. Parole chiave: informare, trasmettere, creare.
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