Priorità trasferimento con Legge 104
Tra i soggetti tutelati dalla Legge 104 vi sono anche i familiari di parenti disabili, che hanno dunque diritto a diverse agevolazioni. Queste non sono di natura prettamente economica, ma riguardano principalmente detrazioni o sconti fiscali e soprattutto agevolazioni sotto l’aspetto del lavoro. Come ad esempio la possibilità di rifiutare il trasferimento in una sede più lontana o, al tempo stesso, scegliere la sede più vicina al domicilio dove vive il parente disabile da assistere. In caso di soggetto disabile che fruisce di questo diritto, ovviamente, la scelta ricadrà sulla vicinanza al proprio domicilio.
Legge 104: trasferimento e diritto di precedenza
Fa discutere un ricorso contro il Miur da parte di una docente di Agrigento, come spiega La Sicilia, a cui è stato rifiutato il diritto di precedenza del trasferimento per assistere il genitore disabile. Ricorso che è stato accolto da diversi tribunali, come quello di Roma, Savona, Palermo e, il più recente, Alessandria. Il riferimento alla mobilità e al diritto di precedenza è al Contratto Collettivo Nazionale Integrativo riguardante la mobilità del personale docente, educativo e Ata.
Legge 104: cosa dice l’articolo 13 del CCNI
L’articolo 13 del succitato CCNI è particolarmente significativo, perché tratta proprio del sistema delle precedenze e l’esclusione dalla graduatoria interna d’istituto. Tra le cause che portano al diritto di precedenza spiccano le seguenti.
- Disabilità e gravi motivi di salute: nelle operazioni di mobilità territoriale e professionale, indipendentemente dal comune o dalla provincia di provenienza dell’interessato, viene riconosciuta una precedenza assoluta a tutto il personale docente che si trovi, nell’ordine, in na delle seguenti condizioni:
- Personale scolastico docente non vedente;
- Personale emodializzato.
- Il personale con disabilità e il personale che ha bisogno di particolare cure continuative: anche in questo caso viene riconosciuta precedenza assoluta nei trasferimenti per il personale che si trova nelle seguenti condizioni.
- Disabili articolo 21 Legge 104/92, con invalidità superiore a 2/3;
- Personale non necessariamente disabile che ha bisogno di particolari cure continuative a causa di gravi patologie;
- Personale appartenente alle categorie previste dall’articolo 33 (comma 6) della Legge 104/92.
Legge 104: assistenza del figlio al genitore con disabilità
Passiamo ora al caso particolare che ha portato al ricorso della docente agrigentina di cui abbiamo parlato in precedenza. Ovvero, il caso in cui non sia il personale a essere affetto da disabilità, ma il familiare di primo grado. La quarta voce ha infatti come oggetto “Assistenza al coniuge, e al figlio con disabilità; assistenza da parte del figlio referente unico al genitore con disabilità; assistenza da parte di chi esercita la tutela legale”.
Qui si legge che in caso di figlio che assiste un genitore in qualità di referente unico, la precedenza è riconosciuta in tutte le condizioni sottoelencate.
- Documentata impossibilità del coniuge di provvedere all’assistenza per motivi oggettivi;
- Documentata impossibilità, da parte di ciascun altro figlio, di effettuare l’assistenza al genitore disabile in situazione di gravità per ragioni esclusivamente oggettive, tali da non consentire l’effettiva assistenza nel corso dell’anno scolastico.
Naturalmente tale documentazione non è richiesta nel caso in cui il figlio referente unico sia l’unico figlio convivente con il genitore disabile. Inoltre, “in assenza anche di una sola delle suddette condizioni per il figlio referente unico che assiste un genitore in presenza di coniuge o altri figli, la precedenza nella mobilità provinciale prevista dalla L. 104/92 potrà essere fruita esclusivamente nelle operazioni di assegnazione provvisoria”.
Legge 104 e mobilità interprovinciale
Con riferimento alla mobilità interprovinciale è stabilito che il figlio che assiste il genitore con handicap in situazione di gravità ha diritto a fruire della precedenza tra province diverse esclusivamente nelle operazioni di assegnazione provvisoria. Infine, “la particolare condizione fisica che dà titolo alla precedenza deve avere carattere permanente”.
Legge 104: cosa ha detto il Tribunale di Alessandria
Ed è proprio su questo punto che il Tribunale di Alessandria si è pronunciato, affermando il contrasto tra la limitazione del diritto di precedenza nella mobilità interprovinciale, a favore dei soli genitori e del coniuge, e l’articolo 33 della Legge 104. Pertanto, “nella parte in cui non riconosce la precedenza nei trasferimenti, anche interprovinciali, per tutti i soggetti dell’art. 33 della Legge 104/92”, l’articolo 13 del CCNI è considerato come una “clausola contrattuale affetta da nullità per violazione di norma imperativa”.
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