Ferie e permessi, il tempo del preavviso
Il diritto di un lavoratore a godere di un periodo di ferie è garantito dalla Costituzione. D’altra parte, ogni lavoratore dipendente può usufruire di un periodo di riposo a condizione che rispetti le regole stabilite nel proprio contratto di categoria.
Ferie e permessi: quanto durano e come si maturano
In generale, si può dire che la legge garantisce ai lavoratori dipendenti un certo periodo di riposo durante l’anno a cui non può corrispondere una riduzione della retribuzione. Al netto delle diverse condizioni stabilite dai vari contratti di categoria, il periodo minimo garantito a tutti i lavoratori dipendenti è pari a 4 settimane. Alcuni contratti collettivi prevedono un periodo aggiuntivo ma 4 settimane è il periodo minimo di ferie che spettano a tutti i lavoratori. Ci si può accordare su delle modifiche ma con la sola possibilità di aumentare le ferie e non diminuirle; insomma, non si può scendere sotto la soglia delle 4 settimane di ferie retribuite.
Detto ciò, bisogna precisare che le ferie maturano in base ai mesi lavorati. In pratica, ogni mese di lavoro equivale a un dodicesimo del totale delle ferie che di base spettano al lavoratore (26 giorni). Ancora più chiaramente: per ogni mese di lavoro effettivo – compresi i periodi di assenza equiparati al lavoro (malattia, infortunio, maternità, permessi 104, etc…) – si maturano 2,166 giorni di ferie (26 diviso 12).
Ferie e permessi: non si possono prendere in autonomia
Ora, è necessario precisare che non si può usufruire delle ferie in qualsiasi momento e senza consultarsi con il datore di lavoro; cioè, ogni dipendente al momento di scegliere quando riposare deve considerare anche le esigenze aziendali e comunque fornire un adeguato preavviso. D’altra parte, ogni datore di lavoro deve comunicare con un altrettanto adeguato preavviso la finestra in cui i lavoratori possono organizzare un piano che consenta di riposare a tutti senza che la produttività ne risenta.
La richiesta di ferie, di solito, avviene in forma scritta per mezzo di un apposito modulo redatto dallo stesso datore di lavoro. Il preavviso che deve essere fornito dal lavoratore non è stabilito rigidamente; stessa cosa per quanto riguarda la comunicazione del cosiddetto piano ferie da parte del datore di lavoro. In ogni caso, è buona norma che sia congruo, anche perché un lavoratore che fornisce un preavviso troppo ravvicinato può vedersi rifiutata la richiesta di ferie e il datore di lavoro non è tenuto a spiegargli il perché, diverse sentenze si sono espresse in tal modo.
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