Pensione anticipata di vecchiaia per invalidi e Legge 104, iter e benefici
Pensione anticipata di vecchiaia per invalidi, quali sono le norme in vigore per l’uscita anticipata dal lavoro non modificate da Fornero e Quota 100.
Iter per pensione anticipata con Legge 104
L’inizio del 2019 si sta contraddistinguendo per l’accesissimo dibattito in materia previdenziale. Ricordiamo che dal 29 gennaio 2019, dopo la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, sono in vigore le nuove misure predisposte dal Governo Conte. Sostanzialmente il nuovo sistema prevede la possibilità di andare in pensione per coloro che hanno maturato 38 anni di contributi e raggiunto i 62 anni. Secondo le stime la misura, ribattezzata Quota 100, consentirà nel triennio 2019-2021 ad 1 milione di persone di andare in pensione con anticipo rispetto a quanto previsto dalla legge Fornero.
Pensione anticipata di vecchiaia, invalidità superiore all’80%
In questo articolo affronteremo un aspetto sempre legato alla materia previdenziale. Un aspetto che chiama in causa regole ancora vigenti introdotte ancora prima della riforma Fornero e mai modificate.
Parliamo della pensione anticipata riservata a chi ha una invalidità pari o superiore all’80%. In questi casi, per i lavoratori dipendenti del settore privato, c’è la possibilità di andare in pensione con 20 anni di contributi al compimento dei 61 anni per gli uomini e dei 56 anni per le donne.
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Pensione anticipata per invalidi, agevolazioni
Mentre per quanto riguarda gli invalidi sono previsti altri meccanismi per facilitare l’accesso anticipato alla pensione. Si tratta come illustrato anche in questo nostro articolo di un sistema di maggiorazione contributivo. Grazie al quale per ogni anno di servizio effettivamente svolto presso pubbliche amministrazioni o aziende private o cooperative, si ha diritto al beneficio della maggiorazione di 2 mesi di contribuzione figurativa utile solo per il diritto alla pensione e per l’anzianità contributiva.
I destinatari della misura: i sordi, gli invalidi per qualsiasi causa con un’invalidità superiore al 74%. Oppure gli invalidi di guerra, civili di guerra e gli invalidi per causa di servizio nel rapporto di pubblico impiego con le Amministrazioni statali o gli Enti locali, con invalidità ascritta alle prime quattro categorie della tabella A allegata al testo unico delle norme in materia di pensioni di guerra. L’anzianità contributiva del lavoratore viene maggiorata, ai fini del riconoscimento e della liquidazione della pensione e per un massimo di 5 anni, di 2 mesi per ogni anno di attività prestata dal riconoscimento dell’invalidità e di 1/6 per ogni settimana di lavoro svolto per periodi inferiori all’anno. Tuttavia dal calcolo vengono esclusi periodi coperti da contribuzione volontaria, figurativa o derivanti da riscatto non correlato ad attività lavorativa.
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