Dopo una lunga istruttoria nelle Commissioni riunite per gli Affari Costituzionali e Lavori Pubblici, il Senato ha approvato il c.d. decreto semplificazioni (decreto-legge n. 135 del 14 dicembre 2018, recante disposizioni urgenti in materia di sostegno e semplificazione per le imprese e per la pubblica amministrazione). Si tratta di un provvedimento corposo e per molti aspetti disomogeneo, che comunque dovrà ancora transitare alla Camera prima di vedere l’approvazione definitiva.
Se il decreto-legge presentato lo scorso dicembre dall’esecutivo era composto da soli dodici articoli, la cospicua mole di emendamenti presentati nelle Commissioni ha fatto lievitare notevolmente le pagine del disegno di legge di conversione.
Ne è risultato un provvedimento assai diverso dal testo iniziale. Di conseguenza si è accesa un’animata discussione in relazione alla possibilità di apporre, in fase di conversione, modifiche così incisive ad un decreto-legge. Ciò ha spinto il Senato a dichiarare inammissibili moltissimi emendamenti presentati.
I contenuti del decreto semplificazioni
I contenuti del decreto semplificazioni che dovrà essere convertito hanno ad oggetto interventi in settori assai diversi.
Fondo di garanzia per le piccole e medie imprese
Si vuole innanzitutto dare un po’ di ossigeno a quelle piccole e medie imprese che, a causa del ritardo della pubblica amministrazione nel pagamento di crediti, si trovano in difficoltà a restituire i finanziamenti ricevuti da istituti bancari o di credito. Per evitare le azioni di recupero delle banche, il decreto semplificazioni ha infatti istituito una sezione speciale del Fondo di garanzia per le piccole e medie imprese, per consentire interventi di garanzia.
Le novità per le esecuzioni immobiliari e le modifiche al Codice degli appalti
Si modifica il codice di procedura civile in materia di esecuzioni immobiliari. Per agevolare il debitore nella conservazione del bene pignorato o per concedergli un tempo congruo per la ricerca di una nuova abitazione, il decreto semplificazioni ha favorito l’accesso alla procedura di conversione del pignoramento. Viene ridotto ad esempio, l’importo da versare al momento della richiesta di conversione).
Tra le altre cose ci sono poi modifiche al Codice degli appalti pubblici, per allinearlo alla direttiva 2014/24/UE. Vengono rivisti i motivi di esclusione di un operatore economico dalla partecipazione a una procedura d’appalto o di concessione.
Misure per il contrasto del sovraffollamento carcerario e gli emendamenti ammissibili
Si adottano misure per contrastare il sovraffollamento carcerario. Invece di mirare ad un potenziamento del ricorso delle misure alternative alla detenzione, si è scelto di realizzare nuove carceri e di ampliare i posti detentivi esistenti. Vista la necessità di contingentare i tempi, si è scelto di coinvolgere, nella progettazione e nella realizzazione delle opere penitenziarie, il Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria del Ministero della Giustizia.
È una novità visto che tale competenza spetta al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti.
Tra gli emendamenti che sono sopravvissuti al vaglio di ammissibilità in Aula, ci sono ad esempio la regionalizzazione delle concessioni idroelettriche e la moratoria sulle trivelle.
Sopravvivono inoltre le agevolazioni tributarie per alcuni soggetti del terzo settore (come ad esempio enti di assistenza sociale o istituti di istruzione).
Ci si trova quindi di fronte ad un provvedimento estremamente eterogeneo che rende difficile una sua valutazione unitaria. Probabilmente, la disomogeneità è derivata dalla necessità di apporre dei correttivi alla legge di bilancio. Vista la celerità con il quale le Camere hanno dovuto approvarla infatti, non vi è stata una riflessione approfondita sul suo contenuto. Pertanto, si è rivisitata in altra sede.
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