Curriculum precompilato 2019 dopo maturità: come funziona e modello
Curriculum precompilato: cambia l’esame di maturità ma, nel 2019, le novità per gli studenti delle superiori non finiscono qui
Cambia l’esame di maturità ma, nel 2019, le novità per gli studenti delle superiori non finiscono qui. Dopo il superamento della prova finale, gli verrà rilasciato un vero e proprio curriculum vitae. Ciò avverrà in base a quanto disposto nella Legge 107/2015, nota ai più come la “Buona Scuola”.
Curriculum precompilato 2019: Cv rilasciato insieme al diploma
Insieme al diploma che attesta il superamento della prova da sostenere al termine del ciclo di studi di scuola superiore verrà rilasciato anche un vero e proprio curriculum vitae. In generale, la misura è indirizzata a favorire l’inserimento in un mondo del lavoro che richiede sempre più l’uniformità dei nostri titoli con quelli degli altri paesi dell’Unione Europea.
Dunque, il documento conterrà molti più dettagli rispetto al semplice diploma. Nello specifico, in esso compariranno: le discipline studiate con monte ore relativo a ciascuna di esse, i risultati delle prove Invalsi sostenute, la certificazione delle competenze in lingua inglese, le attività svolte nell’ambito dell’alternanza scuola lavoro e in altri ambiti (volontariato, sport, musica).
Curriculum precompilato 2019: solo una versione “mini”
Per quest’anno il Cv precompilato rilasciato insieme al diploma sarà soltanto in versione “mini”. Infatti, solo il prossimo anno troverà la sua forma definitiva. Quindi, dopo la prova finale di quest’anno, sarà rilasciato agli studenti un Cv con i dati riguardanti esclusivamente la carriera scolastica; invece, dall’anno prossimo la versione standard si arricchirà delle esperienze “informali”, cioè quelle di volontariato, oppure relative allo sport, alla musica, alla conoscenza delle lingue straniere.
I primi modelli dovrebbero essere disponibili già a marzo quando dovrebbe essere approvato il decreto che ne definirà il format definitivo. Una volta completati saranno inviati a un’apposita banca dati che il Miur sta predisponendo sul suo portale. Lì resteranno consultabili dai singoli studenti e dalle scuole a seconda delle necessità.
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