Start up 2019 e detrazioni fiscali
Cambiamenti in meglio per le detrazioni fiscali riservate a chi investe in start-up. La Legge di Bilancio 2019 è infatti intervenuta sul tema, ufficializzando la qualifica dei business angel, ovvero gli investitori professionali che sono stati definiti così dall’art. 1 comma 217 dell’ultima Manovra.
“Investitori a supporto dell’innovazione che hanno investito in maniera diretta o indiretta una somma pari ad almeno euro 40.000 nell’ultimo triennio”. Negli ultimi anni si è assistito a un miglioramento delle detrazioni fiscali sui capitali investiti in start-up, che per il 2019 passa dal 30% al 40%. Questo nuovo innalzamento (originariamente nel 2013 era al 19%) consentirà un ulteriore incremento degli investimenti da parte dei business angels.
La Legge di Bilancio 2019 ha definito anche i Fondi per il Venture Capital (FVC) quali “organismi di investimento collettivo del risparmio chiusi”, nonché “società di investimento a capitale fisso, residenti in Italia o in uno degli Stati membri dell’UE o in Stati aderenti all’Accordo sullo Spazio economico europeo”.
Sono FVC, inoltre, quelli che “investono almeno l’85% del valore degli attivi in PMI non quotate in mercati regolamentati, nella fase di sperimentazione (seed financing), di costituzione (start-up financing), di avvio dell’attività (early-stage financing) o di sviluppo del prodotto (expansion o scale up financing)”.
Detrazioni fiscali: start-up e investimenti, un po’ di numeri
Stando ad alcuni dati riportati dal Sole 24 Ore, quando il bonus era al 19% gli investimenti registrati ammontavano a 115 milioni di euro, per poi essere quadruplicati nei primi 4 anni di vita dell’incentivo, con circa 2.068 business angels che beneficiavano della detrazione.
L’incremento al 30% nel 2017 e del 40% nel 2019 contribuirà quindi ad aumentare il numero degli investimenti e il sostegno alle startup innovative, le quali a oggi se ne contano 9.798. Più complesso il discorso sul fatturato annuo, visto che il 55,7% delle imprese chiude in perdita, mentre solo 250 aziende superano i 500 mila euro di fatturato all’anno.
In un report di Bankitalia si evince come la maggior parte delle risorse finanziarie utilizzate dalle startup siano le proprie risorse, mentre solo un quarto chiede finanziamenti alle banche, mentre poco più del 10% ha ricevuto finanziamenti provenienti da fondi di venture capital.
Tornando al discorso dei business angel, il quotidiano economico cita l’Italian Business Angels Network, un’associazione che si occupa della categoria, che ha snocciolato alcuni dati interessanti. Il 72% degli investitori preferiscono l’equity, mentre il 66% opta maggiormente per un co-investimento al fine di minimizzare i rischi. Solo il 20%, invece, preferisce usufruire del crowdfunding.
Detrazioni fiscali start-up: le novità 2019
All’articolo 1 comma 218 della già citata Legge di Bilancio 2019 si legge quanto segue. “Per l’anno 2019, le aliquote di cui ai commi 1, 4 e 7 dell’articolo 29 del DL n. 179/2012, con modificazioni, dalla legge n. 221/2012, sono incrementate dal 30 al 40 per cento”.
Inoltre, “nei casi di acquisizione dell’intero capitale sociale di start-up innovative da parte di soggetti passivi dell’imposta sul reddito delle società, diversi da imprese start-up innovative, le predette aliquote sono incrementate, per l’anno 2019, dal 30% al 50%, a condizione che l’intero capitale sociale sia acquisito e mantenuto per almeno 3 anni”.
Start-up innovative: riepilogo agevolazioni fiscali
Le start-up innovative, ovvero quelle rispondenti a determinati criteri e requisiti, vantano il beneficio di alcune agevolazioni fiscali (e non solo). Andiamo a riepilogarle brevemente.
- Sono esenti da imposta di bollo e diritti di segreteria per l’iscrizione nel Registro delle Imprese;
- Detrazione Irpef 19% sulle spese (spesa massima dell’investimento biennale: 500 mila euro);
- Credito d’imposta 35% per l’assunzione di personale altamente qualificato (spesa massima annua: 200 mila euro);
- Contratti a termine rinnovabili fino a un massimo di 48 mesi (1 anno in più rispetto ai tradizionali 36 mesi);
- Raccolta fondi tramite crowdfunding;
- Promozione all’estero grazie all’agenzia ICE per l’internazionalizzazione delle imprese.
Investimenti in start-up in rallentamento?
Non c’è stato ancora un vero e proprio boom mantenutosi costante negli anni nel campo degli investimenti nel settore dell’innovazione. Ciò ha particolarmente frenato la crescita delle start-up sul nostro territorio e da qui le mosse delle legislature per incentivare il settore con una spinta improntata particolarmente sulle agevolazioni e detrazioni fiscali.
Potrebbero essere proprio queste misure (l’estensione delle detrazioni fiscali e l’incentivo per i soggetti Ires) il trampolino di lancio definitivo di questo settore.
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