Risarcimento estratto conto errato, la richiesta all’Inps
Parlando di contributi Inps e in particolare di estratto conto contributivo, si deve sapere che è possibile fare ricorso anche se si riscontrano errori nella documentazione che si trova online sull’area riservata del sito Inps, e non solo in quella certificativa. Lo ha stabilito la Corte di Cassazione con una recente sentenza (n. 20086/2018). Nella quale ha trattato un episodio di dimissioni a seguito di consultazione dell’estratto conto ordinario da parte di un lavoratore che aveva consultato giustappunto l’estratto conto ordinario, salvo poi vedersi rifiutare la domanda di pensione dall’Inps.
La causa? L’estratto conto era errato, o meglio, non dava diritto alla decorrenza della pensione. È così che la Corte d’Appello di L’Aquila aveva rigettato l’appello facendo riferimento alla Legge n. 88/89 (articolo 54) nella quale si riconosce valore certificativo solamente “su domanda e dirette specificamente a certificare la posizione contributiva utile al pensionamento”.
Contributi Inps 2019: estratto conto online e certificativo
La Cassazione, seguendo un orientamento giurisprudenziale già in essere, “ha ribadito che, nell’ipotesi in cui l’Inps abbia fornito al lavoratore una erronea indicazione della posizione contributiva, l’ente previdenziale è tenuto a risarcire il danno sofferto dall’interessato per il mancato conseguimento del diritto a pensione”. Ciò a titolo di responsabilità contrattuale, che è “fondata sull’inadempimento dell’obbligo legale gravante sugli enti pubblici, dotati di poteri di indagine e certificazione, di non frustrare la fiducia di soggetti titolari di interessi al conseguimento di beni essenziali della vita, ancorché le informazioni erronee siano state fornite mediante il rilascio di estratti conto assicurativi non richiesti dall’interessato e inidonei a rivestire efficacia certificativa”.
Contributi Inps: estratto conto errato, quando chiedere il risarcimento
Quanto appena detto, in pratica, va a equiparare l’estratto conto visualizzabile nel fascicolo previdenziale all’interno del sito Inps con quello certificativo, e un errore del primo che determini conseguenze per il lavoratore (come la domanda di una pensione effettivamente non ancora raggiunta) è passibile di rimborso e dunque di richiesta di risarcimento.
Non solo. Anche in caso di semplice campagna informativa, la Cassazione riconosce la responsabilità risarcitoria dell’Inps relativamente a erronee comunicazioni per il ricongiungimento di periodi contributivi. Più precisamente, il risarcimento sarebbe dovuto “anche se le inesatte informazioni non fossero contenute in documenti rilasciati a richiesta dell’interessato bensì rilasciati dallo stesso Istituto in occasione di una campagna informativa di carattere generale. E altresì nel caso in cui gli estratti-conto assicurativi fossero inidonei a rivestire efficacia certificativa”.
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