Sondaggi elettorali, un confronto: i minority report degli istituti al 4 febbraio 2019

Sondaggi elettorali, i minority report degli istituti sui partiti. Spicca Piepoli, che attribuisce al Movimento 5 Stelle il 27,5%

Sondaggi elettorali, un confronto: i minority report degli istituti al 14 gennaio 2019
Sondaggi elettorali, un confronto: i minority report degli istituti al 4 febbraio 2019

Diamo puntualmente conto dei sondaggi elettorali che ogni settimana vengono prodotti dai vari istituti confrontando le tendenze ed i numeri dei singoli studi. Ognuno può così confrontare il valore dei partiti osservando come cambia la percentuale da un sondaggio all’altro.

In questa rubrica però, come ogni settimana, cerchiamo, con la collaborazione di Vincenzo Ruocco, di tracciare l’andamento dei sondaggi elettorali che si distaccano dagli altri per vedere successivamente chi ci aveva visto giusto. E anche per cercare di comprendere quali istituti fiutano, prima degli altri, i cambiamenti di umore dell’elettorato.

Sondaggi elettorali, Piepoli fuori dal coro sul Movimento 5 Stelle

Questa settimana appare essere Piepoli l’istituto che esprime il minority report più significativo. In particolare a proposito del Movimento 5 Stelle, che viene dato al 27,5%, in contrasto con la media del 25,5% e con il minimo del 23,5% stimato da Index. Si tratta di due dati fuori dal coro. Ma in particolare Piepoli continua a essere la più positiva per il partito di Di Maio

Sulla Lega non ci sono le stesse oscillazioni presenti sul Movimento 5 Stelle. Tuttavia si passa dal 30% di Piepoli al 33,7% di Demos e di Index.

Un 3,7% di variazione che è piuttosto comprensibile per un partito in media al 31,8%. Da tempo nessun istituto ritiene che il partito di Salvini sia al di sotto del 30%, e già questo è significativo.

Piuttosto è interessante come sia la distanza tra Lega e M5S a variare molto di più. Si va da un misero 2,5% per il solito Piepoli al 10,2% di Index

Sondaggi elettorali, i minority report sui partiti di opposizione

Come (quasi) sempre le intenzioni di voto sul PD sono piuttosto omogenee. Si va dal 17% di Piepoli al 18,2% di Demos e EMG. Si trattano tra l’altro degli stessi valori da questa primavera.

Sarà interessante in procinto delle elezioni europee vedere anche come evolverà la situazione in caso di coinvolgimento di Calenda.

Come altre volte ci sono più oscillazioni su Forza Italia. Si va in questo caso dal 7,9% di Index al 11,9% di Tecnè. Una varianza di ben il 4%. Notevole per un partito in media al 9,6%. Ed è proprio il valore espresso da Tecnè a costituire un minority report notevole

Fratelli d’Italia invece oscilla meno, dal 3,3% di Demos al 4,6% di Euromedia. E ancora meno +Europa, che va dal 2,5% di Piepoli al 3% di Demos.

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