Chi era Giampiero Artegiani
A poche ore dall’apertura ufficiale del Festival di Sanremo 2019, il mondo della musica piange uno dei suoi artisti più importanti, Giampiero Artegiani. Iniziò negli anni Settanta, con la banda dei Semiramis, ma la sua fortuna da cantante non fu eccelsa. A differenza di quella di autore, visto che è a lui (assieme Marcello Marrocchi) che si deve il testo della canzone Perdere l’amore, cantata da Massimo Ranieri e vincitrice al Festival di Sanremo 1988. Piuttosto ampia anche la sua carriera di produttore musicale. Artegiani ci ha lasciati lunedì 4 febbraio, a causa delle complicanze di una lunga malattia.
Giampiero Artegiani è morto: ecco chi era
I suoi esordi sono nella band di rock progressive Semiramis, dove ricopre il ruolo di tastierista e chitarrista (alla voce c’era Michele Zarrillo). Con i Semiramis realizza l’unico disco del gruppo, intitolato Dedicato a Frazz, celebrando così il genere del progressive italiano. Verso la fine degli anni Settanta, dopo essersi specializzato in musicoterapia, lavora in alcune scuole per disabili romane, e fonda I Carillon, gruppo orientato verso il pop leggero, dove è anche voce. Il gruppo si scioglie però nel 1981 e Artegiani tenta la fortuna nel cantautorato.
Affronta un genere popolare, con sfumature musicali ricche e colte e con testi che richiamano tematiche sociali e partecipa a diversi concorsi. In Un disco per l’estate vince infatti il Premio Giovani con la canzone Il sogno di un buffone. Nel 1984 partecipa al Festival di Sanremo, senza però approdare alla serata finale, con il brano Acqua alta in piazza San Marco. Due anni dopo è ancora presente al Festival della Canzone Italian con la canzone … E le rondini sfioravano il grano, con la quale arriva terzo. Sul finire degli anni Ottanta rafforza le tematiche sociali dei suoi brani, per poi abbandonare la sua carriera di cantautore e dedicarsi completamente al lavoro di produttore musicale. E lavorando soprattutto per artisti come Franco Califano, Massimo Ranieri e Michele Zarrillo.
Giampiero Artegiani e Perdere l’amore
Il suo più grande successo lo ha da autore, quando scrive insieme a Massimo Marrocchi il testo di Perdere l’amore, canzone che trionferà al Festival di Sanremo 1988 e che diventa presto un classico della musica italiana. Una curiosità: il brano fu scartato per l’edizione 1987, mentre per l’anno seguente subì un nuovo arrangiamento diventando la canzone che conosciamo oggi.
Negli anni Novanta continua a lavorare con altri artisti del palcoscenico musicale italiano, tra cui Peppino Di Capri, Maria Carta e Silvia Salemi. Negli ultimi anni aveva ridotto il suo lavoro sulla scena musica a cause di un intervento delicato, per poi riprendere diverse collaborazioni e rifondare il gruppo Seramis con il quale organizza una serie di concerti ed esibizioni, di cui una a Tokyo in occasione di un festival della musica progressive.
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