Il 2018 è stato un anno di profondi cambiamenti per il mondo del gioco online. Se, da un lato, i dati hanno confermato il trend in costante crescita del settore, dall’altro il divieto di pubblicità imposto dal Decreto Dignità potrebbe aver posto le basi per una prima battuta di arresto alla sua espansione. Le opinioni sul possibile impatto che tale divieto avrà sul mondo del gioco online sono diverse e contrastanti. Pare, infatti, sia ancora troppo presto per delineare scenari realistici sul futuro di questo settore, dal momento che il divieto non si applica sugli accordi commerciali già in vigore al momento dell’approvazione del decreto. Ciò che è certo, è che si tratta di un attacco concreto alla ludopatia, inserito in un contesto di interventi legislativi regionali che, già da tempo, agiscono in tal senso. L’obiettivo primario è quello di prevenire e ridurre gli effetti nocivi sulla popolazione da parte del gioco d’azzardo, un settore la cui crescita appare inarrestabile.
Gioco online in crescita: boom del mobile
La forte espansione del settore del gioco online trova riscontro nell’analisi dei dati del 2018 riportati dall’Agimeg, che evidenziano un aumento del 24,7% della spesa complessiva registrata dai casino online. Si consolida, in particolare, il prepotente avanzamento del gioco da mobile che, nel 2018, ha generato il 64% delle entrate totali derivate dal gioco d’azzardo. In questo contesto, si inseriscono numerosi portali di informazione e siti di gioco online che si propongono come guida e punto di raccolta di tutte le informazioni utili a riguardo, per un gioco sicuro e responsabile. il Decreto Dignità affila così le sue armi per cercare di impedire la dilagante espansione di ludopatie e disturbi associati.
Decreto Dignità: stop alla pubblicità per il gioco d’azzardo
Il Decreto Dignità, firmato Luigi Di Maio, è entrato in vigore in data 12 agosto 2018 con l’obiettivo di contrastare la situazione di precariato in Italia attraverso i 4 punti fondamentali di cui è composto. A provocare scompiglio nel mondo del gioco online, è l’ultimo punto, il cui testo impone il divieto di “qualsiasi forma di pubblicità, anche indiretta, relativa a giochi o scommesse con vincite di denaro, comunque effettuata e su qualunque mezzo, incluse le manifestazioni sportive, culturali o artistiche, le trasmissioni televisive o radiofoniche, la stampa quotidiana e periodica, le pubblicazioni in genere, le affissioni ed internet”. Vige, dunque, il divieto assoluto di inserire annunci pubblicitari sul gioco d’azzardo o sulle vincite in denaro su qualsiasi mezzo di comunicazione, compresi i dispositivi portatili. In molti si domandano se tale divieto sarà sufficiente per rallentare il ritmo di espansione del gioco online. Gli effetti del Decreto Dignità non saranno visibili nel breve periodo, dato che il divieto non si applica agli accordi pubblicitari già attivi al momento dell’entrata in vigore del decreto. Ciò implica che le conseguenze causate dal Decreto Dignità saranno identificabili solo quando tali accordi avranno cessato di esistere. Non mancano, però, opinioni e teorie sul futuro panorama del gioco online.
Possibili conseguenze del Decreto Dignità
Le previsioni sul possibile futuro del gioco online appaiono piuttosto discordanti. C’è chi ritiene, ad esempio, che difficilmente il divieto di pubblicità possa arrecare danni al settore del gioco online che, ormai, risulta ben consolidato e in forte espansione. Secondo i sostenitori di questa tesi, dunque, gli effetti del Decreto Dignità saranno del tutto trascurabili, se non addirittura nulli. Esistono, però, teorie molto meno confortanti per il mondo del gioco online. Diversi esperti sostengono, infatti, che il Decreto Dignità provocherà gravi perdite al settore, con cifre destinate ad aumentare ulteriormente con il passare del tempo, in concomitanza con lo scadere dei contratti pubblicitari attualmente in vigore. Sostenitore di questa teoria è Alberto Dal Sasso, Managing Director presso l’Istituto per le Ricerche di Mercato Nielsen, il quale prevede perdite del valore di 40-50 milioni di euro nel corso dell’anno corrente. Cifra che raggiungerà i 60-70 milioni di euro nel 2020, quando molti degli accordi pubblicitari saranno scaduti. Si tratta ancora di previsioni incerte e basate su dati incerti, ma bisogna tenere presente che il Decreto Dignità non agisce da solo nella lotta alla ludopatia, ma si inserisce in un ampio contesto di interventi legislativi regionali che muovono nella stessa direzione.
Interventi regionali
Le Regioni sono da sempre impegnate nella lotta alla dipendenza da gioco. Oltre a un generale inasprimento dei controlli, negli ultimi anni gli interventi regionali muovono verso il potenziamento di enti e istituti adibiti alla prevenzione e alla diffusione di una maggiore consapevolezza in materia dei rischi del gioco d’azzardo. In tal senso, la legge n.9 del 2016 approvata dal Piemonte pone come obiettivi una maggiore sensibilizzazione sui rischi di un gioco poco responsabile, la promozione di un uso più corretto del denaro e la riduzione degli effetti nocivi che il gioco d’azzardo potrebbe provocare.
L’impegno regionale per la lotta alla dipendenza da gioco si concentra anche su un altro comparto del gioco d’azzardo di grande successo, ovvero quello delle slot machine. Il sindaco di Roma Virginia Raggi ha emanato un’ordinanza atta a limitare gli orari di funzionamento delle slot machine nei locali autorizzati. Secondo tale ordinanza, le slot possono essere accese solo ed esclusivamente nelle fasce orarie dalle 9 alle 12 e dalle 18 alle 23. Al di fuori di tali orari, gli apparecchi dovranno essere spenti e scollegati dal sistema. Le violazioni saranno multate con sanzioni pecuniarie comprese tra i 150 e i 450 euro e, in caso di comportamento reiterato, con una sospensione dell’attività fino a 5 giorni.
Conclusioni
È ancora presto per dire se il Decreto Dignità avrà effetti concreti e duraturi sulla diffusione della dipendenza da gioco in Italia. Le previsioni sul futuro del gioco d’azzardo, infatti, risultano discordanti e prive di dati certi su cui fondarsi. Attualmente, l’unico dato certo è che il divieto di pubblicità e, in generale, tutti gli interventi legislativi volti a contrastare la ludopatia, dovranno scontrarsi con un settore in piena espansione, grazie anche a un vero e proprio boom del gioco da mobile.
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