Tfr e tfs: dipendenti pubblici penalizzati da Quota 100, allarme sindacati

Pubblicato il 2 Maggio 2019 alle 06:18 Autore: Daniele Sforza

Dalle finestre di uscita con Quota 100 alla corresponsione del Tfr e del Tfs per i dipendenti pubblici. La protesta dei sindacati.

Tfr e Tfs dipendenti pubblici penalizzati
Tfr e tfs: dipendenti pubblici penalizzati da Quota 100, allarme sindacati

Liquidazione dipendenti pubblici, sindacati allarmano


Dalle finestre di uscita con Quota 100 alla liquidazione del Tfr e del Tfs per i dipendenti pubblici. Con relativa disparità di trattamento e penalizzazione rispetto a quelli privati. I sindacati alzano la voce. E nella memoria presentata martedì 5 febbraio presso la XI Commissione Lavoro pubblico e privato del Senato, Cgil, Cisl e Uil hanno puntato il dito su tutti gli aspetti legati alle nuove misure (reddito di cittadinanza compreso) che non vanno.

Tfr e Tfs: Quota 100 penalizzante per i sindacati

Per i sindacati erano presenti i segretari confederali di Cgil, Cisl e Uil, ovvero, rispettivamente, Tania Scacchetti, Ignazio Ganga e Domenico Proietti. Per loro Quota 100 “costituisce un’opportunità per lavoratori con carriere continue e strutturate”. Ma certamente “sarà meno accessibile per i lavoratori del Centro Sud e del tutto insufficiente per le donne, per i lavoratori con carriere discontinue o occupati in particolari settori occupazionali caratterizzati da discontinuità lavorativa, come il settore agricolo o edile”. Ed è proprio in questi settori la maggiore penalizzazione, visto che difficilmente un lavoratore raggiunge i 38 anni di contributi. Altra categoria penalizzata è quella delle donne lavoratrici.

Senza poi dimenticare il meccanismo delle finestre. Che “penalizza e discrimina i lavoratori del settore pubblico, perché per loro la finestra di accesso alla pensione è di 6 mesi”. Dopo le recenti dichiarazioni del governo su Quota 41 per tutti, con Salvini che anticipa i tempi e Di Maio che la fissa per il 2022, anche i sindacati sembrano trovarsi d’accordo. “Per Cgil, Cisl e Uil è necessario introdurre la possibilità di andare in pensione con 41 anni di contribuzione a prescindere dall’età”. Soluzione questa che comunque andrebbe ugualmente a penalizzare i lavoratori di alcuni settori che difficilmente arrivano a 38 anni di contributi. Resta però la positività di alcune idee, come l’abrogazione degli incrementi automatici dell’età pensionabile per le pensioni anticipate.

Tfr e Tfs dipendenti pubblici: l’allarme dei sindacati

Infine i sindacati si sono pronunciati anche su uno degli aspetti più discussi degli ultimi tempi, ovvero la liquidazione del Tfr e del Tfs e la disparità di trattamento tra dipendenti pubblici e privati. “Crediamo sia profondamente sbagliata e discriminante la previsione di differire il pagamento del Tfs e il Tfr ai lavoratori del settore pubblico con un ritardo che può arrivare a 7 anni”. Per i sindacati i dipendenti pubblici dovrebbero avere gli stessi tempi di liquidazione del Tfr e Tfs dei lavoratori privati. E risulta anche insufficiente la soluzione del prestito bancario per chi esce con Quota 100. “Con questo meccanismo vengono discriminati i dipendenti pubblici assunti dopo il 2000 ai quali si applica il regime di Tfr perché l’agevolazione fiscale a essi non è applicabile”.

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L'autore: Daniele Sforza

Romano, classe 1985. Dal 2006 scrivo per riviste, per poi orientarmi sulla redazione di testi pubblicitari per siti aziendali. Quindi lavoro come redattore SEO per alcune testate online, specializzandomi in temi quali lavoro, previdenza e attualità.
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