Tfr e tfs: dipendenti pubblici penalizzati da Quota 100, allarme sindacati
Dalle finestre di uscita con Quota 100 alla corresponsione del Tfr e del Tfs per i dipendenti pubblici. La protesta dei sindacati.
Liquidazione dipendenti pubblici, sindacati allarmano
Dalle finestre di uscita con Quota 100 alla liquidazione del Tfr e del Tfs per i dipendenti pubblici. Con relativa disparità di trattamento e penalizzazione rispetto a quelli privati. I sindacati alzano la voce. E nella memoria presentata martedì 5 febbraio presso la XI Commissione Lavoro pubblico e privato del Senato, Cgil, Cisl e Uil hanno puntato il dito su tutti gli aspetti legati alle nuove misure (reddito di cittadinanza compreso) che non vanno.
Tfr e Tfs: Quota 100 penalizzante per i sindacati
Per i sindacati erano presenti i segretari confederali di Cgil, Cisl e Uil, ovvero, rispettivamente, Tania Scacchetti, Ignazio Ganga e Domenico Proietti. Per loro Quota 100 “costituisce un’opportunità per lavoratori con carriere continue e strutturate”. Ma certamente “sarà meno accessibile per i lavoratori del Centro Sud e del tutto insufficiente per le donne, per i lavoratori con carriere discontinue o occupati in particolari settori occupazionali caratterizzati da discontinuità lavorativa, come il settore agricolo o edile”. Ed è proprio in questi settori la maggiore penalizzazione, visto che difficilmente un lavoratore raggiunge i 38 anni di contributi. Altra categoria penalizzata è quella delle donne lavoratrici.
Senza poi dimenticare il meccanismo delle finestre. Che “penalizza e discrimina i lavoratori del settore pubblico, perché per loro la finestra di accesso alla pensione è di 6 mesi”. Dopo le recenti dichiarazioni del governo su Quota 41 per tutti, con Salvini che anticipa i tempi e Di Maio che la fissa per il 2022, anche i sindacati sembrano trovarsi d’accordo. “Per Cgil, Cisl e Uil è necessario introdurre la possibilità di andare in pensione con 41 anni di contribuzione a prescindere dall’età”. Soluzione questa che comunque andrebbe ugualmente a penalizzare i lavoratori di alcuni settori che difficilmente arrivano a 38 anni di contributi. Resta però la positività di alcune idee, come l’abrogazione degli incrementi automatici dell’età pensionabile per le pensioni anticipate.
Tfr e Tfs dipendenti pubblici: l’allarme dei sindacati
Infine i sindacati si sono pronunciati anche su uno degli aspetti più discussi degli ultimi tempi, ovvero la liquidazione del Tfr e del Tfs e la disparità di trattamento tra dipendenti pubblici e privati. “Crediamo sia profondamente sbagliata e discriminante la previsione di differire il pagamento del Tfs e il Tfr ai lavoratori del settore pubblico con un ritardo che può arrivare a 7 anni”. Per i sindacati i dipendenti pubblici dovrebbero avere gli stessi tempi di liquidazione del Tfr e Tfs dei lavoratori privati. E risulta anche insufficiente la soluzione del prestito bancario per chi esce con Quota 100. “Con questo meccanismo vengono discriminati i dipendenti pubblici assunti dopo il 2000 ai quali si applica il regime di Tfr perché l’agevolazione fiscale a essi non è applicabile”.
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