Festival di Sanremo: storia, curiosità e 5 edizioni da ricordare
Il Festival di Sanremo è il concorso canoro italiano per eccellenza. La famosissima competizione canora nasce nel 1951. Dalla sua prima edizione fino al 1954 viene trasmesso in diretta radiofonica.
Dal 1955 viene trasmesso in diretta televisiva. Il Festival di Sanremo si afferma sulla scena musicale, prima in Italia, poi anche in Europa, dando vita e ispirando altre manifestazioni come l’Eurovision song contest.
Il Festival di Sanremo, il Teatro Ariston e cosa ha significato per cantanti e presentatori
La sede storica del concorso è il Teatro Ariston, dove ogni anno da 69 anni si esibiscono celeberrimi personaggi della canzone italiana, ma non solo. Ogni anno, artisti affermati e “nuove proposte” presentano un brano inedito che viene giudicato da una giuria scelta o popolare.
Nei suoi sessantanove anni di storia, il Festival di Sanremo è stato una vetrina non solo per i cantanti, ma anche per i volti della televisione. Per molti di questi, condurre il famigerato Festival della canzone italiana ha rappresentato il coronamento della carriera.
La manifestazione musicale più seguita e criticata della tv italiana, ha accompagnato, seppur con tante polemiche, l’evolversi della musica italiana. Il Festival di Sanremo è un evento mediatico e non si può ridurre nei limiti della rassegna canora.
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Festival di Sanremo: curiosità e le edizioni da ricordare
Il Festival della musica italiana ha sessantanove anni. Chissà se l’edizione in corso, firmata da Claudio Baglioni, Virginia Raffaele e Claudio Bisio sarà tra le edizioni da ricordare…
Probabilmente cinque sono le edizioni da ricordare, per la loro singolarità. La prima edizione indimenticabile per la sua particolarità è quella del 1989. In questa edizione del Festival di Sanremo il conduttore ufficiale doveva essere Renato Pozzetto, ma l’attore comico si ritirò all’ultimo momento, lasciando il palco dell’Ariston a quattro figli d’arte: Rosita Celentano, Paola Dominguin, Danny Quinn e Gianmarco Tognazzi.
Il Festival di Sanremo del 1989 vede fra gli interventi comici quello di Beppe Grillo, che con il suo storico e pungente monologo infiammò l’Ariston. Grillo, in una decina di minuti si beffa del Festival, dei telespettatori e dei giornalisti presenti, e non dimentica di attaccare, a più riprese, la classe politica dell’epoca.
Questa edizione del Festival di Sanremo – vinta da Anna Oxa e Fausto Leali con la canzone Ti lascerò – per l’inesperienza dei conduttori venne molto criticata, ma la finale raggiunse uno share di oltre il 75%, la terza più vista nella storia del concorso canoro.
In gara quell’anno c’era anche Mia Martini con Almeno tu nell’universo. Paola Turci, con la sua canzone Bambini, invece, fu la vincitrice di Sanremo giovani.
Festival di Sanremo: le edizioni che non si possono dimenticare
Un’altra edizione del Festival di Sanremo che non si può dimenticare per l’indubbia bizzarria è quella del 1997. Mike Buongiorno alla sua undicesima e ultima conduzione è affiancato da Valeria Marini e Piero Chiambretti.
Chiambretti appeso per quattro sere a un filo, vestito da angelo, nella finale indossa i panni del diavoletto e nell’imbarazzo generale solleva la gonna della sua collega, un momento che sicuramente crea uno strappo alla classica rigidità del concorso.
Questa edizione fa dei Jalisse con Fiumi di parole, i vincitori della categoria big, e Paola e Chiara con la loro canzone Amici come prima le vincitrici delle nuove proposte. Partecipano a questa edizione del Festival di Sanremo anche: Patty Pravo con E dimmi che non vuoi morire; Nek con Laura non c’è; Carmen Consoli con la canzone Confusa e felice; Silvia Salemi con A casa di Luca e i Pitura Freska con Papa nero.
Le curiosità delle edizioni da ricordare: il Festival di Fazio, quello di Simona Ventura e di Panariello
Il 1999 è la prima volta di Fabio Fazio a Sanremo. La 49esima edizione del Festival della musica italiana, un’altra edizione da ricordare…
Non si può tralasciare tra le edizioni più singolari da ricordare quella che vede il premio Nobel per la medicina (1975) Renato Dulbecco al fianco di Laetitia Casta e Fabio Fazio. Il trio, sebbene timido e leggermente sgangherato, dimostrò di avere la stoffa per il palcoscenico dell’Ariston, tanto desiderato da artisti e cantanti.
Tra gli ospiti di questa eccentrica edizione: Michail Gorbavec, Neil Armstrong e Michael Moore. A vincere questo festival fu Anna Oxa con uno dei suoi brani più famosi: Senza pietà. Fra i giovani emerge Alex Britti con Oggi sono io.
Il Festiva di Sanremo del 2004 è il Festival di Simona Ventura – terza donna nella storia a condurre il festival dopo Goggi e Carrà –, che dopo il ritiro di Paolo Bonolis si trovò a preparare la manifestazione in soli due mesi. La Rai, che aveva deciso inizialmente di affidare la conduzione dell’evento a Tony Renis, riuscì, grazie alla bravura della conduttrice a realizzare una competizione di tutto rispetto, anche se è stata la seconda edizione meno vista della storia di Sanremo.
Tra gli ospiti di questa estrosa edizione, vinta da Marco Masini con la canzone L’uomo volante, ricordiamo: Gene Gnocchi, Paola Cortellesi e Maurizio Crozza.
Giorgio Panariello è il conduttore e direttore artistico dell’edizioni del Festival di Sanremo del 2006. Al suo fianco due promettenti esordienti: Ilary Blasi e Victoria Cabello.
Questa edizione del festival passa alla storia per aver consacrato uno dei cantati più discussi del panorama artistico italiano: Povia. Povia che era stato squalificato dall’edizione precedente per aver presentato una canzone non del tutto inedita: I bambini fanno oooh, partecipa e vince l’edizione del Festival 2006 con la canzone altrettanto singolare: Vorrei avere il becco.
Impossibili da dimenticare…
Impossibili da dimenticare: Roberto Benigni al Festival del 2002 condotto da Pippo Baudo; il monologo sul femminicidio di Luciana Littizzetto invitata da Fabio Fazio al Festival di Sanremo del 2003 e il monologo nei panni di un migrante di Pierfrancesco Favino della scorsa edizione (2018), che in quattro minuti rompe tutte le retoriche populiste sull’immigrazione:
“(…) Mai che puoi dire: ‘Questa è casa mia e ti saluto!’. Tanto che io quando lascio un posto c’ho sempre l’impressione che quello sarà casa mia sempre de più di quello in cui vado a stare… Quando ti prendono a calci in culo di novo tu, te ne vai di novo. Là dove te ne vai sarai sempre più straniero, così via.. ah.. sarai sempre più straniero, sempre meno a casa tua… (…)”
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