Affitto casa con riscatto 2019: come funziona e differenza col leasing immobiliare
Oggi comprare casa può essere davvero difficile: un po’ per la crisi economica che ancora fa sentire i suoi effetti; un po’ per la disoccupazione e la mancanza di liquidità nelle tasche di molti italiani. Allora il mercato immobiliare ha escogitato soluzioni che, in qualche modo, vogliono aiutare e favorire la compravendita di un’abitazione. Vediamo di seguito uno di questi strumenti – il cosiddetto affitto con riscatto – e perché si differenzia con lo strumento simile del leasing.
Affitto con riscatto: che cos’è secondo la legge italiana e quali finalità ha
L’affitto con riscatto può definirsi come un particolare tipo di contratto di locazione (“locazione con preliminare di futura vendita”); molto usato oggigiorno per la sua grande elasticità sul piano delle modalità con cui i contraenti possono redigerlo. Tale contratto dà l’opzione a chi ha il godimento del bene immobile (l’affittuario), di utilizzare le quote di canone – versate mensilmente – come anticipo già corrisposto al proprietario locatore; ciò al fine di ottenere – successivamente – la proprietà dell’immobile, trascorso un certo periodo di tempo e alle condizioni prefissate nell’atto di compravendita. Pertanto avremo che, entro la data decisa da locatore e affittuario nel contratto, quest’ultimo deciderà se comprare o meno l’immobile (con il trasferimento del diritto di proprietà). Ha mera facoltà di acquisto, non obbligo e – in ogni caso – le parti terranno conto per l’acquisto, in tutto o in parte dei canoni versati mensilmente.
Sul piano delle fonti che lo disciplinano, l’affitto con riscatto era già conosciuto nel diritto civile prima del 2014, anno in cui – attraverso il Decreto Sblocca Italia n. 133, ha trovato dettagliata regolamentazione sul piano delle modalità applicative e delle tipologie di immobili che ne possono essere oggetto. Tale provvedimento ha peraltro previsto maggiori tutele per i contribuenti e gli intermediari immobiliari.
Affitto con riscatto: come si differenzia dal leasing
A questo punto, onde evitare una confusione quanto mai inopportuna quando si tratta di contratti di area immobiliare, occorre distinguere affitto con riscatto e leasing. Il leasing immobiliare è una particolare forma di locazione finanziaria – oggi regolata dalla legge n. 245 del 2015 – che può considerarsi alternativa rispetto all’affitto con riscatto e che – come questo – presenta indubbi vantaggi.
In tale forma di leasing, avremo che una società di leasing (ad esempio una banca) si obbligherà ad acquistare una casa o a farla costruire sulla base della scelta e delle indicazioni del cliente; dopo di che, tale società metterà tale abitazione a disposizione del cliente stesso. Ciò però a fronte del pagamento di un canone periodico. Anche qui, alla scadenza del contratto, il cliente avrà possibilità di valutare se acquistare la proprietà pagandone il prezzo del riscatto finale. Per questa particolare forma di locazione, la legge prevede diverse tutele; come la sospensione dei pagamenti fino a 12 mesi in caso di perdita del lavoro, o alcune importanti agevolazioni fiscali. Tra esse, menzioniamo il fatto che l’imposta di registro è ridotta all’1,5%; e che – i canoni consentono di detrarre il 19% fino a un massimo di 4.000 euro.
Chiarito che cosa sia il leasing immobiliare, le differenze con l’affitto con riscatto sono rappresentate dal fatto che, nel leasing, in gioco c’è una società finanziaria e non un altro soggetto, con cui il cliente tratta; inoltre tale società, in questo contratto, dovrà comportarsi secondo quanto indicato dal cliente, che quindi sul piano della stesura del contratto, ha un ruolo preminente. Poi, come appena detto, specifiche disposizioni prevedono diverse ed esclusive tutele per chi si avvale del leasing immobiliare.
Se ti interessa saperne di più sul fenomeno degli affitti in nero, leggi qui.
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