Sul tema pensioni ultime notizie riguardano il decreto Quota 100, che oggi martedì 12 febbraio approderà all’esame parlamentare. Non ci saranno grosse modifiche alla misura di uscita anticipata, ma si attendono tuttavia dei correttivi più o meno importante, anche e soprattutto sul piano della liquidazione del Tfr e Tfs. La corresponsione della liquidazione per i dipendenti pubblici resta infatti ancora oggi un punto interrogativo. La somma da richiedere in anticipo tramite prestito bancario potrebbe aumentare, ma tra le novità potrebbe spuntare anche altro.
Pensioni ultime notizie: Quota 100, correttivi in arrivo
Sono in arrivo dei correttivi sul testo del maxi-decreto che contiene Quota 100 e reddito di cittadinanza. Non ci troveremo di fronte a grossi stravolgimenti, ma a delle modifiche più o meno importanti. Tra le misure in arrivo una potrebbe riguardare gli esodati rimasti disoccupati e lontani dalla pensione dopo l’attuazione della Legge Fornero. Questi ultimi potrebbero quindi sfruttare le attuali uscite per il pensionamento anticipato, anche solo tramite canale contributivo, per uscire dall’impasse attuale.
Tra i correttivi previsti per Quota 100 rientra l’innalzamento della cifra della liquidazione da richiedere in anticipo. Attualmente, come stabilisce il testo, la somma del Tfr/Tfs richiedibile in anticipo ammonta a 30 mila euro. Sono tuttavia allo studio delle modifiche che potrebbero alzare la cifra a 45-50 mila euro.
Pensioni ultime notizie: Quota 100 e Tfr-Tfs, come funziona
Stando alle attuali disposizioni la somma massima per la quale si può richiedere l’anticipo tramite prestito bancario ammonta a 30 mila euro. Questa cifra potrebbe subire un rialzo con i nuovi correttivi, ma la notizia non è ancora ufficiale. Il finanziamento potrà essere chiesto a banche e intermediari finanziari che firmeranno l’accordo quadro. Quest’ultimo dovrà essere firmato entro 60 giorni dalla conversione del decreto in Legge.
Il prestito bancario sarà agevolato e sarà dunque esente da imposta di bollo e imposta di registro, ma naturalmente ci sarà un tasso di interesse, che dovrebbe essere trattenuto dall’Inps al momento della corresponsione della liquidazione. Tuttavia dovrebbe esserci un’agevolazione fiscale da tradursi come detrazione Irpef che dovrebbe andare a pareggiare il conto degli interessi.
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