Reddito di cittadinanza, ultima ora: “blocco domande è doveroso”
Le ultimissime sul reddito di cittadinanza, con le riflessioni della Corte dei Conti sulla misura. Ecco i punti critici e le principali vulnerabilità.
Il reddito di cittadinanza è una delle principali misure volute dal governo gialloverde, e in particolar modo dal Movimento 5 Stelle. Salutato come una misura di contrasto alla povertà in grado di rilanciare l’incremento occupazionale e far crescere il Pil, a un’attenta analisi gli obiettivi prefissati da questa soluzione non sembrano così scontati come si vorrebbe far credere. A lanciare un segnale di attenzione ci ha pensato la Corte dei Conti con una memoria depositata in Parlamento riguardante proprio il maxi-decreto, all’esame del Parlamento da martedì 12 febbraio 2019.
Reddito di cittadinanza: Corte dei Conti, “distinguere le finalità”
Per la Corte dei Conti non è così scontato che il reddito di cittadinanza produca miracoli di crescita e incremento occupazionale nel nostro Paese. Il processo non è automatico, poiché occorre contestualizzare la misura. In particolar modo prendendo in considerazione la situazione attuale del Paese, “date le condizioni di elevato debito pubblico” nonché “la decisione del legislatore di finanziare la norma senza corrispondenti tagli di uscite correnti meno meritevoli”. Ciò porta come conseguenza l’obbligo di monitorare l’andamento della spesa al fine di tutelare l’equilibro di bilancio a medio termine. Da qui è definito “doveroso” il blocco delle domande nell’eventualità di esaurimento delle risorse, un importante strumento di garanzia finalizzato a controllare i saldi.
Inoltre risulta necessario, per il bene della misura stessa e delle sue finalità, distinguere gli scopi su cui verte. Il sostegno alle persone bisognose e la crescita del lavoro. Alla pari dei Centri per l’impiego, anche i servizi sociali dei Comuni dovrebbero vantare un ruolo importante al fine di “ridurre lo squilibrio nella capacità di attivazione della spesa”. La Corte dei Conti auspica quindi un potenziamento degli stessi. Mentre al tempo stesso segnala le difficoltà di rilanciare in tempi brevi i Centri per l’Impiego. Pur apprezzando il tentativo e l’obiettivo di una loro centralizzazione.
Reddito di cittadinanza: i dubbi della Corte dei Conti
Il reddito di cittadinanza deve tuttavia essere contestualizzato anche nel Paese in cui si trova e nella situazione in cui il Paese verte. La Corte dei Conti parla di economia sommersa e di bassi salari e pertanto chiede che sia monitorata la situazione della spesa pubblica improduttiva e dell’offerta di lavoro legale. In breve, dovrà essere attentamente controllato il mercato del lavoro, affinché non venga incentivato il nero. In questo senso ha importanza il nuovo ruolo per i Centri per l’Impiego, ma con i dubbi di cui sopra. Tuttavia restano “obiettive le difficoltà di bilancio in un quadro congiunturale molto deteriorato e in sostanziale recessione tecnica”. Commenti positivi per il meccanismo degli incentivi previsti per imprese e lavoratori legati al reddito e al sistema di assunzioni previsto.
Come riferisce PolicyMakerMag, nella chiosa finale del commento presentato dalla Corte dei Conti, si precisa che l’esito positivo del reddito di cittadinanza non è scontato, ma dipenderà da una serie di condizioni. E l’auspicio è che l’universo che ruota attorno al reddito di cittadinanza non resti l’unico canale di ricerca del lavoro, al fine di non creare una stasi che genererebbe effetti contrari a quelli che si vogliono ottenere nella sfera occupazionale.
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