Conto corrente: controlli Inps sui movimenti a febbraio 2019, allarme GdP
Conto corrente sotto controllo a causa del reddito di cittadinanza: dati personali in pericolo? L’allarme del Garante della Privacy.
Controllo conto corrente Inps a febbraio
Il reddito di cittadinanza, pur avendo apprezzabili finalità di sostegno alle persone bisognose, potrebbe celare un problema non indifferente di sicurezza dei dati personali. I cittadini che hanno richiesto il calcolo dell’Isee hanno di fatto fornito all’Inps tutte le informazioni legate alla propria situazione reddituale. Nonché al proprio patrimonio, ivi compreso il conto corrente. A lanciare l’allarme il direttore generale Caf Acli Paolo Conti al Messaggero. Dovrebbe corrispondere al 15% in più rispetto alla norma la fetta di cittadini che si rivolgeranno ai Caf per ottenere la certificazione Isee dall’Inps. Si tratta 7 milioni di famiglie per circa 23 milioni di italiani in tutto.
Conto corrente sotto controllo col reddito di cittadinanza: ecco perché
“I Caf comunicano all’Inps i dati contenuti nella DSU per la richiesta dell’Isee, tra cui quelli relativi al patrimonio finanziario di cui l’Inps non è a conoscenza, finché non è il cittadino stesso a consegnarglieli, tramite autocertificazione”. Da qui l’incrocio di dati ai fini di monitoraggio da parte di Inps e Agenzia delle Entrate. Al fine di verificare la correttezza delle informazioni comunicati per il diritto ad accedere al beneficio. Con conseguente controllo sui movimenti bancari effettuati sul proprio conto corrente da parte dell’Inps.
Conto corrente: dati sensibili cittadini vulnerabili?
L’Inps già conosce i dati di tutti i cittadini che hanno fatto richiesta dell’Isee per ottenere benefici economici. Il problema resta per le nuove norme europee sulla privacy molto stringenti. In particolar modo “quando vengono trattati dati attinenti alla sfera intima di una persona”. E specialmente “se connessi a una particolare situazione, come nel caso del reddito di cittadinanza”. La conservazione delle informazioni deve infatti avere un tempo limitato e i dati raccolto dovranno essere costantemente aggiornati. “Il pericolo è che collassi l’intero sistema di controlli con cui il governo punta a disciplinare il reddito di cittadinanza”.
Conto corrente e reddito di cittadinanza: l’allarme del Garante della Privacy
Infatti, anche il Garante della Privacy ha espresso alcune perplessità, in particolar modo relative alla protezione dei dati personali. La normativa a riguardo stabilisce infatti un monitoraggio delle spese da parte dei beneficiari del reddito, il che comporta un controllo sui comportamenti delle persone e sulle spese effettuate. Ciò, tuttavia, va “in palese contrasto con le garanzie sancite dalla disciplina di protezione dati e con i diritti e le libertà fondamentali dei cittadini”, come riporta il presidente dell’Autorità Antonello Soro.
Altro nodo da sciogliere riguarda i modelli Isee, basati sulla DSU, ovvero la Dichiarazione Sostitutiva Unica. Che contiene diversi elementi sensibili, come dati personali e finanziari dei cittadini. Tutti fattori che potrebbero divenire vulnerabili, anche a causa di misure di sicurezza tecniche e organizzative che potrebbero risultare non idonee né ottimizzate allo scopo di tutela.
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