Modifiche per pensione anticipata e Quota 100
Il decreto n. 4 del 2019 pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 28 gennaio introduce Quota 100 e Reddito di Cittadinanza. A distanza di 60 giorni il decreto va convertito in legge. Nel passaggio sono previsti emendamenti e modifiche. Al momento il decreto è al vaglio del Senato. In un nostro recente articolo vi abbiamo parlato di un apposito emendamento a firma Lega per associare il reddito di cittadinanza al servizio civile.
Pensione anticipata, 4 mesi di anticipo pensionistico per ogni figlio sino a max 12 mesi
Tra gli emendamenti presentati dai senatori della Repubblica ce ne sono tanti collegati a Quota 100 e più in generale alle misure previdenziali. Uno di questi, sempre di matrice leghista, è riferito alla pensione anticipata di delle donne lavoratrici che hanno avuto figlio.
Pensione anticipata, testo emendamento Lega
Il testo dell’emendamento recita “È riconosciuto alla lavoratrice un anticipo di età, rispetto al requisito anagrafico di accesso alla pensione di vecchiaia ed alla pensione anticipata, pari a quattro mesi per ogni figlio e nel massimo di dodici mesi”. Per ora parliamo di una proposta che dovrà essere esaminata ed eventualmente approvata prima che diventi legge. Se fosse confermata avrebbe un impatto sulle varie opzioni di anticipo della età pensionabile, sino ad un massimo di un anno.
Inoltre sempre in base alla stessa proposta di modifica di legge, la lavoratrice può optare per la determinazione della quota di pensione, calcolata secondo il sistema contributivo, con applicazione del moltiplicatore relativo all’età di accesso al trattamento pensionistico, maggiorato di un anno in caso di uno o due figli, e maggiorato di due anni in caso di tre o più figli.
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Pensione anticipata, quali e quanti spazi sono disponibili per l’anticipo
Tuttavia c’è da considerare la eventuale applicabilità della proposta presentata sotto forma di emendamento. Prima di tutto in termini di risorse economiche. Vogliamo anche evidenziare che una proposta simile – ancora più vantaggiosa per le lavoratrici – è arrivata negli scorsi mesi all’esecutivo da parte degli esponenti sindacali. Ci riferiamo in particolar modo alle parole del leader della Cisl Annamaria Furlan. La quale è di recente tornata sulla necessità di trovare spazi “per riconoscere alle un anno di contributi per ogni figlio”.
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