La Commissione Lavoro sta continuando l’analisi in sede referente del disegno di conversione del decreto legge n. 4 del 28 gennaio 2019 in materia di reddito di cittadinanza e di pensioni.
Si è fatto ricorso alla decretazione d’urgenza, secondo quanto afferma il governo, per l’emergenza di arginare l’indigenza estrema che coinvolge circa cinque milioni di italiani.
II decreto è quindi attualmente sotto l’esame del Senato. Passerà poi alla Camera per venire convertito entro 60 giorni. La scadenza è il 29 marzo 2019.
Gli emendamenti decreto quota 100 e RdC al Senato
Martedì mattina è scaduto il termine per proporre gli emendamenti al testo predisposto dal governo.
Ne sono stati proposti 1629 e ora dovranno essere inviati alle Commissioni consultive per il parere. Si vedrà poi quanti supereranno il vaglio di ammissibilità.
Spicca per zelo Fratelli d’Italia che ne ha proposti circa 900, più di qualsiasi altra forza politica. Proposte di emendamento sono giunte in particolare da tutte le forze d’opposizione e molti parlano di intento ostruzionistico.
La Commissione avrà ora meno di una settimana per procedere con l’esame del le modifiche. La presentazione in Aula è prevista per il 19 febbraio ma stando alle ultime notizie potrebbe slittare al 28 febbraio.
Emendamenti decreto Quota 100 e RdC: le proposte di modifica della Lega
Gli stessi partiti della maggioranza hanno chiesto alcune modifiche sostanziali al testo.
La Lega ha presentato un emendamento riguardante il servizio civile obbligatorio per i giovani tra i 18 e i 28 anni. Ciò andrebbe ad aumentare il numero di ore a settimana che il richiedente deve mettere a disposizione alla comunità: da 8 a 25. La proposta prevede un coinvolgimento delle regioni e dei centri per l’impiego per la gestione e per il controllo.
Oltre a ciò, il partito guidato da Salvini chiede ulteriori vincoli alla corresponsione del reddito. È il cosiddetto “paletto anti-divano” che prevede, come requisito, che almeno un membro del nucleo familiare “abbia corrisposto, nei dieci anni precedenti, imposte e contributi da lavoro, in un qualsiasi importo e per almeno 24 mesi, anche non continuativi”.
C’è inoltre una modifica per arginare le frodi di chi finge il divorzio o la separazione al fine di percepire il reddito, pur continuando a vivere nella stessa casa. L’emendamento prevede che se la separazione o il divorzio è avvenuta dopo il 1 settembre 2018, la cessazione effettiva della convivenza debba essere certificata con un verbale della polizia municipale.
Il Carroccio mira poi a restringere ulteriormente l’accesso per gli stranieri al reddito: non più sufficiente un familiare con un regolare titolo di soggiorno e certificazione in italiano del nucleo.
Quanto a quota cento, la Lega chiede la possibilità per le madri lavoratrici di poter andare in pensione prima. Prevede infatti «un anticipo di età rispetto al requisito anagrafico di accesso alla pensione di vecchiaia e alla pensione anticipata di quattro mesi per ogni figlio e per un massimo di 12 mesi».
Gli emendamenti decreto quota 100 e RdC: le proposte del Movimento 5 stelle
Il M5S ha chiesto di poter diversificare il reddito, prevedendo delle maggiorazioni in presenza di determinati requisiti. Importo maggiorato del 30% in presenza di figli iscritti all’università o ad un corso di alta formazione in un comune diverso da quello di residenza distante almeno 100 chilometri.
I cinque stelle vogliono ridisegnare anche la scala di equivalenza, portando allo 0,3 l’incremento per i componenti minorenni del nucleo e il tetto massimo da 2,1 a 2,5. Ciò significa che si potrà arrivare a percepire fino a 1.530 euro mensili, nel caso di beneficio massimo di 500 euro al mese moltiplicato per 2,5 con l’aggiunta di 280 euro per l’affitto.
Sanzioni poi per per il datore che dia lavoro nero a beneficiari del reddito di cittadinanza; in analogia a quanto previsto per l’impiego di stranieri irregolari.
Sul fronte pensioni, i cinque stelle propongono un emendamento in decreto per allargare la platea degli aventi diritto a riscattare la laurea, che però diventa più oneroso all’alzarsi dell’età. 5.000 euro per ogni anno da riscattare fino a 45 anni; 7.500 da 45 a 50, 10.000 da 50 a 55 e 12.500 euro oltre i 55. Nella relazione tecnica all’emendamento si prevede una copertura di 150 milioni l’anno, da ottenere mediante un taglio al Fondo del Mef.
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