Decreto Carige 2019 approvato: testo, voti favorevoli e contrari
E’ stato approvato al Senato il decreto Carige con un emendamento voluto dal Movimento 5 stelle. Si attende la conclusione dell’iter alla Camera.
Mercoledì 13 febbraio si è conclusa alla Camera la discussione che ha portato all’approvazione del decreto Carige. L’iter era cominciato il 19 gennaio, quando il disegno di legge di conversione del decreto era stato assegnato alla Commissione Finanze. Ora l’esame passa al Senato.
Favorevoli 461, contrari 27 e astenuti 2: solo i deputati di Fratelli d’Italia si sono opposti all’approvazione del provvedimento, mentre sostegno è arrivato non solo dalla maggioranza ma anche da Pd e Forza Italia.
Degli 87 emendamenti passati in Commissione, solo uno è stato inglobato nel testo approvato. Si tratta di una modifica proposta dal Movimento cinque stelle, che però ha recepito quanto previsto da due emendamenti dei dem e di Forza Italia.
Cosa prevede il decreto Carige
Come è noto, il governo ha emanato il c.d. decreto salva Carige per far fronte alla difficile situazione della banca, commissariata dalla BCE a inizio gennaio.
Viene previsto un sostegno pubblico attraverso garanzie dello Stato su passività di nuova emissione e su finanziamenti straordinari erogati dalla BCE o da banca d’Italia.
Ha avuto particolare risonanza mediatica la previsione della possibilità di un intervento statale sul capitale della banca nonché di una eventuale ricapitalizzazione precauzionale.
Per il presidente del Consiglio Conte, si è reso necessario l’intervento del governo per dare garanzie e tutele ai risparmiatori di Carige, offrendo così agli amministratori della banca la possibilità di procedere più facilmente con le operazioni di risanamento. Secondo l’opposizione invece, anche in seguito all’approvazione del testo della Camera, non vi sarebbe alcuna garanzia per i risparmiatori o per i lavoratori di Carige. Si tratterebbe invece, come ha spiegato Marco Osnato di Fratelli d’Italia, “dell’ennesimo favore alle solite consorterie politico-economiche che da anni depredano il risparmio degli italiani”.
Di diversa opinione altri membri dell’opposizione: per Forza Italia il dl presenta numerose imperfezioni ma rappresenta comunque una forma di tutela dei risparmiatori. Anche il Pd si è mostrato favorevole e il senatore Parrini ha chiesto solo chiarimenti a Conte riguardo l’interrogazione sul suo conflitto di interessi con Carige.
Gli emendamenti al decreto Carige
Presentato dal Movimento 5 Stelle, l’emendamento “sopravvissuto” ha assorbito due identiche proposte di Pd e Fi.
Con la nuova modifica si prevede un obbligo di relazione del Ministero dell’Economia al Parlamento. Ogni quattro mesi infatti dovranno essere resi pubblici i nominativi dei debitori più consistenti di Carige.
Nella relazione dovranno esserci “le informazioni attinenti al profilo di rischio e al merito di credito, riferite alla data nella quale sono stati concessi i finanziamenti, dei soggetti nei cui confronti l’Emittente vanta crediti, classificati in sofferenza, per un ammontare pari o superiore all’1 per cento del patrimonio netto”. Secondo il M5S, attraverso questo emendamento sarà favorita la trasparenza per i cittadini, che potranno sapere chi ha provocato il buco di bilancio.
Introdotto inoltre un fondo pubblico da 1,3 miliardi per gli oneri dei titoli di stato e delle eventuali azioni sottoscritte dalla banca.
Il nuovo piano industriale per Banca Carige
Sotto amministrazione straordianaria, a fine mese banca Carige presenterà il suo nuovo piano industriale che dovrebbe portare al suo risanamento. Si punterà al rafforzamento patrimoniale, al rilancio commerciale e alla riduzione dei crediti deteriorati. Si valuterà inoltre l’ipotesi di un’ipotetica fusione.
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