Vaccino Aids Italia: come funziona e in che percentuale. I risultati

Pubblicato il 14 Febbraio 2019 alle 13:51 Autore: Daniele Sforza

Si fa un gran parlare di vaccino Aids Italia, pertanto è bene sapere come funziona e in quale percentuale. Ecco le ultime novità a riguardo.

Vaccino Aids Italia
Vaccino Aids Italia: come funziona e in che percentuale. I risultati

L’argomento è complesso e delicato. Per cui l’utilizzo del condizionale è d’obbligo, ma i risultati emersi dal vaccino Tat a pazienti in terapia antiretrovirale (cART) è riuscito nell’impresa di ridurre di circa il 90% “il serbatoio di virus latente” contro il quale la terapia da sola non può far nulla. Un risultato importante perché ciò potrebbe permettere di controllare l’infezione senza per forza dover far profilassi, almeno per un periodo.

Quanto appena riferito è stato pubblicato in uno studio durato ben 8 anni e pubblicato di recente sulla rivista Frontiers in Immunology. L’equipe italiana guidata da Barbara Ensoli, direttore del Centro Nazionale per la ricerca su HIv/Aids dell’Istituto Superiore di Sanità, ha somministrato il vaccino a 92 volontari e le percentuali dell’esito sono risultate piuttosto positive.

Vaccino Aids Italia: come funziona

Il nuovo vaccino, potrebbe aprire “nuove prospettive per una cura funzionale dell’Hiv”, con una terapia finalizzata al controllo del virus “anche dopo la sospensione dei farmaci antiretrovirali”. Ciò porta ad aumentare la positività nei confronti della “gestione clinica a lungo termine delle persone con Hiv, riducendo la tossicità associata ai farmaci e migliorando l’aderenza alla terapia e la qualità di vita”. Queste le affermazioni della dottoressa Ensoli riportate da Repubblica.

Vaccino Aids Italia: differenze tra Tat e cART

L’Istituto Superiore di sanità perla di circa 40 milioni di persone che convivono con l’infezione da Hiv. Ebbene, il 50% di questa fetta di popolazione non riceve alcuna terapia. La cART non elimina il virus e soprattutto non agisce sul “serbatoio silente” dello stesso, che invece persevera attraverso un’opera di replicazione. Ciò significa che “l’interruzione della cART determina inevitabilmente la ripresa dell’infezione”.

La conseguenza diretta si traduce nel bisogno di assumere la terapia per tutta la vita e senza alcuna interruzione.

Vaccino Aids Italia: dati e risultati

Il nuovo vaccino Tat, invece, permetterebbe di sospendere la profilassi almeno per un certo periodo di tempo. Il follow-up di 8 anni ha fatto emergere un importante calo del Dna provirale nel sangue, fino a 7 volte maggiore rispetto a quanto avviene con la sola cART.

Lo studio è stato condotto in 8 ospedali italiani: San Raffaele e Sacco di Milano; San Gerardo di Monza. E ancora Ospedale universitario di Ferraro, Policlinico di Modena, Santa Maria Annunziata di Firenze, San Gallicano di Roma. Infine il Policlinico Universitario di Bari.

Vaccino Aids Italia: mancano i fondi per proseguire

Tuttavia resta ancora un problema, ovvero i fondi necessari per la prosecuzione. L’obiettivo? 18 milioni di euro. “Senza questa cifra saremo costretti a fermarci nonostante i grandi risultati già raggiunti”, ha affermato la Ensoli al quotidiano romano.

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L'autore: Daniele Sforza

Romano, classe 1985. Dal 2006 scrivo per riviste, per poi orientarmi sulla redazione di testi pubblicitari per siti aziendali. Quindi lavoro come redattore SEO per alcune testate online, specializzandomi in temi quali lavoro, previdenza e attualità.
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