San Valentino 2019, Matteo Salvini su Twitter e Facebook “Festa da abolire”
San Valentino 2019. Oggi è San Valentino, per tutti. Anche per chi non si è soliti pensare. Per esempio, per il Ministro degli Interni Matteo Salvini
Oggi è San Valentino, per tutti. Anche per chi non si è soliti pensare. Per esempio, per il Ministro degli Interni Matteo Salvini. Tra chi decide di festeggiarlo, chi sceglie di accantonarlo per necessità o per decisione, c’è anche il vicepremier leghista.
Primo mattino, una foto e un post. Matteo Salvini guarda fuori, occhi verso il sole che sale: “Un abbraccio a tutte voi amiche, che fate vivere, sognare e crescere questa pagina e l’Italia” scrive. E conclude amaramente: “San Valentino? Avete ragioni voi, probabilmente sarebbe una ‘festa’ da abolire…vi voglio bene”.
Come ogni post di Salvini vuole, numerose le reazioni via social, tra chi inneggia al leader come un esempio di sensibilità condivisa e chi lo critica, direttamente o indirettamente.
San Valentino 2019, Matteo Salvini su Twitter e Facebook tra consensi e critiche
Le critiche maggiori sono per la scelta salviniana di un unico destinatario: “alle amiche”. Il post è rivolto alle sole donne, per lui muse ispiratrici di amore. Molti utenti hanno visto nell’invocazione di Salvini un atto di discostamento voluto dal sentimento di amore in tutte le sue sfaccettature, per esempio l’amore di un uomo per un altro uomo o di una donna per un’altra donna. O, in generale, amore per il prossimo, anche per i più sfortunati e i più deboli.
Ma c’è anche chi, da sostenitore, ricorda a Salvini che San Valentino è una festa di tutti gli amori: anche quello per i figli, per gli amici, per i propri animali, per la vita.
Molti commenti sono di consolazione: “Forza Matteo, hai tutto il nostro affetto”; “Noi ti amiamo capitano”; “Un Ministro di delicatezza e sensibilità.
Adesso, al di là del fatto in sé, il post di Salvini su San Valentino è solo uno dei tanti che tocca un tema di comune quotidianità. Il post sulla festa degli innamorati ha la stessa valenza di quelli sui pasti, sulle trasmissioni televisive, sui grandi personaggi acclamati dall’opinione pubblica eccetera: dimostrarsi uno del popolo.
Matteo Salvini e populismo come fenomeno politico
In un’intervista di qualche giorno fa all’Huffington Post, Marco Tarchi, politologo, docente dell’Università di Firenze ed esperto di populismi, spiegava: “Salvini mira a mostrarsi e ad essere simile, o addirittura identico, ai suoi potenziali sostenitori: un uomo comune. Di loro parla la lingua, condivide gli atteggiamenti, i sentimenti, le passioni, le rabbie e quelli che gli avversari considerano i vizi e i difetti”. Questo per dire che fare di San Valentino un oggetto di discussione pubblica è in piena linea con lo “stile populista”.
Quel “populismo” che da molti è esclusivamente demonizzato, ma che, da un punto di vista di analisi politica, rappresenta solo un fenomeno che merita attenzione come oggetto di ricerca. Una tendenza – sono molti i modi in cui è definito in scienza politica, visto che ancora non vi è una definizione univoca o totalmente aggregante data la complessità del fenomeno stesso – che è propria di alcune democrazie, di alcuni partiti, di alcuni leader. Matteo Salvini, ad oggi, si dimostra uno dei più abili politici nel panorama europeo a far della vox populi la linea guida della propria politica, innalzandola a verità assoluta e facendosene interprete e portavoce.
Il concetto di popolo
Ovviamente, sempre in un’ottica di analisi, i politologi pongono l’accento su cosa sia “popolo” e, soprattutto, che cosa sia “popolo” nel contesto del fenomeno “populismo”. Solitamente, nel populismo politico il concetto di popolo si configura nel “popolo-sovrano”, che si oppone alle èlites di governo sospettate di “tradimento” nei confronti dei cittadini.
In quanto tale, il popolo ha, o deve avere, la possibilità di controllare, ed eventualmente sanzionare, le decisioni prese dalle stesse èlites. Questo perché il popolo è l’unica autorità legittima alla quale tutti i processi (politici, culturali, economici, sociali) devono connettersi. È perciò l’unico soggetto legittimato a giudicare l’operato dei governanti.
San Valentino 2019, Matteo Salvini e il suo essere uomo comune
Per essere artefice di sentenza, come cittadino, il leader populista non può far altro che essere “un uomo comune”, un primus inter pares scelto dai suoi pari. Come tale, il rappresentante condivide gioie e dolori dei propri rappresentati, risentimenti e consensi. Questi esprime non solo i propri punti di forza ma anche le sue debolezze. In pratica, quello che ha fatto oggi Salvini con il suo post, generando totale empatia nel “suo popolo”.
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