Legge sul sovraindebitamento o salvasuicidi, come funziona e decreto
La cancellazione dei debiti per i debitori non soggetti a procedure concorsuali: la composizione della crisi da sovraindebitamento e le novità del decreto
Con la Legge Delega n. 155 del 19 ottobre 2017 si è dato il via alla riforma delle procedure di risoluzione della crisi e dell’insolvenza. Si è prevista una delega al governo per modificare la disciplina del fallimento, delle procedure concorsuali e della composizione della crisi da sovraindebitamento.
L’obbiettivo era quello di una riforma organica della disciplina fallimentare, contenuta nella legge del 1942 e nelle sue stratificazioni normative successive.
Riforma di ampia portata, che di recente ha portato all’approvazione del decreto legislativo n. 14 del 12 gennaio 2019 (Codice della crisi di impresa e dell’insolvenza), pubblicato in Gazzetta Ufficiale questo giovedì.
La legge salva-suicidi
In linea generale il debitore risponde delle sue obbligazioni con tutti i suoi beni presenti e futuri. L’art. 2740 del codice civile stabilisce un principio cardine del diritto privato, che non va inteso però in senso assoluto. Infatti grazie all’istituto dell’esdebitazione, il debitore ha la possibilità di liberarsi e rendere inesigibili le obbligazioni insoddisfatte.
L’esdebitazione è stata introdotta con la legge n.3/2012 (c.d. “legge salva-suicidi”), per far fronte ai casi di sovraindebitamento dei debitori non soggetti alle procedure concorsuali. Quei casi quindi, nei quali il debito contratto è superiore al patrimonio liquidabile e quindi vi è impossibilità di adempiervi. In tempi di forte crisi economica e finanziaria, l’esigenza di garantire una fresh start all’imprenditore non fallibile in stato di insolvenza è particolarmente sentita. Attraverso la cancellazione dei debiti egli infatti può riacquistare un ruolo attivo nell’economia.
La legge n.3/2012 ha introdotto tre diverse procedure: il piano del consumatore, la procedura di liquidazione del patrimonio e
l’accordo di ristrutturazione dei debiti.
Composizione della crisi da sovraindebitamento
Attraverso la composizione della crisi da sovraindebitamento, i piccoli imprenditori e i soggetti che fuoriescono dall’ambito di applicazione della legge fallimentare possono evitare il pignoramento dei beni attraverso un accordo di ristrutturazione.
Solitamente vanno previsti i termini e le modalità di pagamento dei creditori, la loro eventuale suddivisione in classi e le garanzie. Per attivare la procedura, il debitore deve rivolgersi ad un organo di composizione della crisi o fare ricorso al Tribunale competente per materia. Ciò porta alla nomina di un professionista che lo aiuti a raggiungere un accordo con i creditori. Vi sarà poi l’omologazione dell’accordo da parte del giudice.
Quando si prevede invece la liquidazione del patrimonio, il debitore mette a disposizione tutto ciò che gli rimane, affinché un liquidatore nominato dal Tribunale provveda alla vendita dei beni.
Il piano del consumatore si rivolge ai debitori persone fisiche che hanno assunto obbligazioni non legate alla loro attività imprenditoriale o professonale.
Cosa cambia con la Legge Delega n. 155 del 2019
Il Codice della crisi di impresa e dell’insolvenza, che attua quanto prescritto dalla Legge Delega n. 155/2017, apporta alcune importanti modifiche alla disciplina della composizione della crisi da sovraindembitamento.
Restano immutati il piano del consumatore, la procedura di liquidazione del patrimonio e l’accordo di ristrutturazione dei debiti, salvo alcuni aggiustamenti atti a rendere le procedure più snelle e flessibili.
Esdebitazione senza utilità
La cancellazione dei debiti può avvenire, in seguito alla novella, anche senza pagamento dei creditori. È la c.d. esdebitazione senza utilità, con la quale si mira a reinserire nel circuito economico soggetti potenzialmente produttivi. Ciò rientra nella ratio generale di tutta la riforma, che mira alla de-stigmatizzazione del debitore insolvente.
La novella prevede diverse limitazioni alla possibilità di accesso a tale istituto, che però sarà senz’altro di grande utilità per tutti quei soggetti che non hanno potuto ricorrere al procedimento di composizione della crisi per assenza di patrimonio da poter destinare ai creditori.
Rimangono escluse dall’esdebitazione senza utilità alcune categorie di debito, come ad esempio gli obblighi di alimenti e mantenimento o il risarcimento danni da responsabilità civile.
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Procedura di sovraindebitamento unica e estensione dei debiti cancellabili
Tra le altre novità, innanzitutto la possibilità di ricorrere ad una procedura di sovraindebitamento unica per i membri di una stessa famiglia.
Vi è poi l’estensione della tipologia dei debiti cancellabili: non solo più i debiti privati ma anche quelli dei soci illimitatamente responsabili per debiti estranei a quelli sociali.
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