Elezioni europee 2019, i candidati
Le Elezioni Europee si avvicinano: l’appuntamento, come è noto da tempo, è fissato al 26 maggio 2019. Nel frattempo, cominciano a emergere le prime notizie sui candidati dei vari partiti. Le novità più importanti su questo fronte provengono dal Movimento 5 Stelle. I pentastellati hanno aggiornato le regole per presentarsi alle Europarlamentarie 2019.
Elezioni Europee 2019: le Europarlamentarie dei 5 stelle
Fino al 25 febbraio sarà possibile candidarsi attraverso la piattaforma Rousseau alle Europarlamentarie, cioè il processo di selezione dei candidati del Movimento 5 Stelle alla prossima tornata di Elezioni Europee. Secondo il nuovo regolamento, la “classifica” dei potenziali candidati verrà stilata in base a determinati punti denominati “meriti”. Sono dei punti che ogni aspirante candidato alle Europee con i 5 stelle deve avere. Tra questi i titoli accademici e la conoscenza dell’inglese, per esempio, ma anche l’essere già stato eletto con i pentastellati. Chi avrà più “meriti” avrà maggiori possibilità di salire in classifica, dunque, essere più “visibile”.
Tuttavia, la vera e propria scelta dei candidati avverrà al termine della votazione che si terrà sulla Piattaforma Rousseau. Si svolgerà in due turni. Il primo è su base regionale: sono 5 le preferenze a disposizione di ogni iscritto. I primi 10 candidati che hanno preso più voti in ciascuna regione accedono al secondo turno che, invece, sarà su base circoscrizionale, In tutto sono 5: nord-est, nord-ovest, centro, sud e isole – e sempre 5 sono le preferenze che può esprimere ciascun iscritto. Detto ciò, al capo politico Luigi Di Maio spetta la scelta dei 5 capilista.
Elezioni Europee 2019: gli alleati del Movimento
Il Movimento 5 Stelle da tempo ha mostrato l’intenzione di abbandonare il gruppo di cui fa attualmente parte al Parlamento Europeo, l’EFDD. Un tentativo di “trasloco”, poi non andato a buon termine, era stato fatto con l’ALDE. Ora, sta prendendo piede il progetto di formare un gruppo totalmente nuovo che da un lato non si riconosce nel sovranismo di destra, per così dire, e dall’altro rifiuta la politica – e le forze politiche, tradizionali. All’iniziativa hanno aderito i polacchi di Kukiz 15, i finlandesi di Liike Nyt e i croati di Zivi Zid. In queste ore pare configurarsi anche l’alleanza con Akkel, partito greco concentrato sul mondo dell’agricoltura e dell’allevamento.
Per formare un gruppo al Parlamento europeo serve, per farla breve, l’alleanza di 7 partiti di 7 paesi diversi. In sostanza, per dare vita al nuovo raggruppamento mancano all’appello due partiti. Di Maio guarda ai gilet gialli “moderati” anche in quest’ottica.
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