Pensioni ultima ora: la materia previdenziale continua a mostrare moltissimi risvolti. Tra le discussioni più frequenti nelle ultime settimane c’è sicuramente il tema del riscatto della laurea. Un tema su cui sono state introdotte novità con la pubblicazione del decreto n. 4/2019 contenente disposizioni anche su Quota 100 e Reddito di Cittadinanza.
Pensioni ultima ora, riscatto laurea cosa prevede il decreto
Col decreto c’è la possibilità per chi studiato ed ha meno di 45 anni di riscattare gli anni di laurea (esclusi gli anni fuori corso) e di dottorato con importo forfettizzato di poco superiore ai 5.000 euro l’anno. 5.240,00 euro per la precisione anziché un terzo dell’ultima retribuzione annuale lorda. In più la cifra è rateizzabile in 10 anni senza interessi.
La domanda che molti si pongono è se conviene o meno riscattare gli anni di laurea. E se sia più conveniente riscattare gli anni di laurea piuttosto che investire in un fondo pensione. Domande a cui è impossibile dare risposte valide in tutti i casi. Si tratta infatti di questioni che possono essere valutate sempre e solo caso per caso.
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Pensioni ultima ora, cosa cambia tra riscatto laurea e fondo pensione?
Rispetto alla valutazione è opportuno considerare che con il metodo contributivo un fattore determinante nella scelta sta nel tipo di retribuzione come riportato da un articolo pubblicato da idealista.it.
Semplificando è possibile affermare che, prendendo in considerazione i vantaggi fiscali, l’utilità e la convenienza è proporzionale al valore della retribuzione. Rispetto alla alternativa del fondo pensione gli aspetti da prendere in considerazione sono diversi. Tra questi c’è certamente una maggiore facoltà di scelta e più flessibilità anche negli importi da investire. In ogni caso conviene informarsi per conoscere dettagliatamente tutte le condizioni presenti e le offerte da considerare presenti sul mercato.
Pensioni ultima ora, il futuro tutto da scrivere
In conclusione vogliamo proporre una riflessione in tema di pensioni: il modello contributivo di un Paese è sempre suscettibile di modifiche. Come dimostrano la riforma Fornero approvata dal Governo Monti e Quota 100 fortemente voluta dal Governo Conte nulla – nei requisiti di accesso alla pensione – è immutabile. Tanto che Quota 100 è una misura temporanea, la cui durata è prevista per un triennio. Successivamente si vorrebbe approvare Quota 41, Una misura con cui dare la possibilità a chiunque abbia raggiunto 41 anni di contributi di andare in pensione a prescindere dall’età anagrafica. Per cui tornando all’argomento dell’articolo e alla eventuale scelta tra riscatto degli anni di laurea e fondo pensione suggeriamo di operare qualsiasi scelta considerando il fatto che il periodo necessario di contribuzione è variabile e può cambiare nel tempo.
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